Perchè la crisi | Page 60

57 “Perché la crisi” Tanto per descrivere la gravità della situazione, formulo una domanda. Quali saranno gli scenari futuri, se non verranno prese le adeguate misure per debellare o arginare “la crisi” (81)? Ne prospetto uno solo per indicare la complessità del fenomeno. L‟ammasso finanziario localizzato nel “limbo” decide di scatenare una “crisi” per contrastare “l‟accerchiamento” dei capitali cinesi… Chi ne farà le spese, alla fine, saranno principalmente i paesi europei!... e in specie, proprio quelli che sono economicamente più deboli!... Alla faccia della Comunità Europea, pure (per com‟è strutturata, la Comunità Europea assomiglia più a un club ove alcuni iscritti contano più di altri; fenomeno articolato e intricato e macchinoso che bisognerebbe studiare a parte, presentando disomogeneità fiscale e dissonanze di politica interna e internazionale, diseguaglianze sociali tra i vari territori e disarmonie economiche, siano esse finanziarie che industriali; un luogo ove il più forte e ricco fa da padrone e dove i conflitti sociali s‟accentuano! - 82). In tali condizioni, a ben poco serve la ricetta che prevede l‟emissione di “Tax Backed Bond” (83) o “Mosler Bond” (84). Questa sarebbe, è vero, una “boccata d‟ossigeno”: continuando l‟emorragia di ricchezza, però, la fine è comunque certa. La “bombola d‟ossigeno”, prima o poi, si esaurisce; la ricchezza, appunto perché tale, è limitata. E la logica del mio argomentare è semplice e chiara: provate ad immaginare un capofamiglia che ricorre ai risparmi faticosamente accumulati per far fronte alle spese ordinarie!... Non vado oltre: non bisogna essere economisti per capire. Tiro le conclusioni, dunque. “Privatizzare” i beni pubblici in un‟economia globalizzata significa, relativamente al lungo e lunghissimo periodo, in specie, impoverire lo Stato e, anche nel medio termine, lasciarlo senza difesa alcuna agli attacchi speculativi della finanza internazionale; può arrivare a comportare la distruzione del mercato interno, con conseguenze negative, pure, sulla stessa 81 NOTA - In questo scritto ne propongo alcune; nella prima parte, quelle ritenute due anni fa più urgenti, efficaci e incisive. 82 NOTA - … e di tutto ciò noi italiani abbiamo esperienza. Si ricordi l‟Unità d‟Italia: il Regno Delle Due Sicilie era ben più ricco di quello di Savoia e la quantità di ricchezza che portò nelle casse del nuovo Stato è, giustamente, ricordata ancora oggi dai napoletani; ma, l‟organizzazione politico-amministrativa voluta e imposta alla neonata nazione dalla monarchia sabauda, risultò a beneficio esclusivo delle regioni del Nord, contribuendo ad aggravare la ben nota “Questione Meridionale”. Non dimentichiamo, infatti,