Perchè la crisi | Page 61

58 “Perché la crisi” industria “delocalizzata”, fino a dover disperdere quel patrimonio, sia materiale che di conoscenza, faticosamente accumulato dalla nazione. Tutte le argomentazioni che fino ad oggi ho lette a favore della privatizzazione, della globalizzazione e del mercato libero-e-non-regolamentato sono inconsistenti, deboli, precostituite e, spesse volte, false e assai “interessate”. Al solito, una provocazione, infine. Perché non modificare l‟articolo 1 della Costituzione da “L‟Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.” in “L‟Italia è una Repubblica democratica, fondata sul profitto d‟impresa.”, considerando che proprio in nome del profitto aziendale lo Stato accetta la globalizzazione e, quindi, si assoggetta a interessi privatistici anche stranieri? Così, il secondo e successivo comma del medesimo articolo: da “La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”, in “La sovranità appartiene alle banche e alle grandi imprese che la esercitano nelle forme e nei limiti dettati dai loro stessi interessi.”. Per lo Stato, come l‟attuale Costituzione sancisce, invece, il lavoro non dovrebbe essere solo un valore economico: ed esso nella realtà non dovrebbe essere mai subalterno a scelte puramente utilitaristiche. Purtroppo, ciò che ci si auspica è solo sulla Carta. Roma: febbraio/aprile 2014. Nino Marchese