Perchè la crisi | Page 51

48 “Perché la crisi” problema principale non è solo di natura economica, quanto politica. La democrazia è degenerata in partitocrazia. Il sistema tributario, poi! Al di là delle roboanti parole di chi detiene i pubblici poteri, esso è ben descritto, ad esempio, dal complesso di norme e istituti approntati per la riscossione. Lo Stato crea insieme a privati un‟impresa incaricata di riscuotere le imposte dovute, ma non versate. Privati (per l‟esattezza, banche), anch‟essi soggetti alla tassazione (ci si domanda: chi controlla il controllore?... ovverossia: il “controllato” controlla se stesso!...)! Contemporaneamente, si permette a funzionari e dirigenti del Ministero del Tesoro di poter sottoscrivere transazioni con i grandi evasori: ciò, quando si tratta, appunto, di considerevoli somme, al fine di incassare, si dice, un minimo, sicuro e subito. Il risultato?... Al di sopra di una certa cifra, per determinate categorie di soggetti, ovviamente, non conviene più pagare tasse: si va in contenzioso e qui… si sottoscrive un accordo, versando meno del dovuto!... così, pare che facciano sistematicamente tante… banche! comprese quelle che detengono una parte delle azioni della società (di cui sopra) incaricata di riscuotere?…!!!... Una di queste, se la memoria non mi tradisce, qualche anno addietro ha pagato con tale procedura solo 200.000.000,00 dei 2.500.000.000,00 di euro che la Guardia di Finanza le aveva contestato. E che scrivere della lettera inviata da rappresentanti dei poteri dello Stato ai vertici della citata società di riscossione, con la quale s‟invitava ad essere “morbidi” e ad evitare azioni amministrative e giudiziarie contro specifici soggetti?... Tanto, senza l‟intervento censorio di nessuna autorità!... – e si parla di lotta all‟evasione!... Evidentemente, davanti al Fisco non siamo tutti uguali!... Si ricordi l‟arcinota faccenda delle macchinette da gioco. Chi ha permesso che per tanti anni le slot machine fossero scollegate? il disservizio è stato creato apposta?... la somma contestata dalla Guardia di Finanza (68), quale risarcimento del danno arrecato all‟Erario, ridotta sensibilmente dalla stessa Corte dei Conti 68 NOTA – Secondo il contratto di concessione, per ogni giorno di mancato collegamento delle macchinette da gioco installate nei pubblici locali al sistema informatico dell‟Agenzia delle Entrate, la società concessionaria avrebbe dovuto pagare una data penale; calcolo semplice: la penale per il numero dei giorni di mancato collegamento, il risultato per il numero di macchinette scollegate. Eppure… i concessionari hanno riversato la responsabilità allo stesso Ministero del Tesoro!... Ma, parrebbe che “dietro” a tante società concessionarie ci sarebbero… uomini politici, partiti e, perfino, a dire di certa stampa… uomini della delinquenza organizzata!... Nessuno dei responsabili del citato Dicastero, ad ogni modo, se è vera la tesi delle società concessionarie, pare che sia stato inquisito o sospeso o allontanato dal servizio. Scrivendo in generale, tutto ciò dimostra che coloro i quali detengono il potere non vogliono fare funzionare la P.A. per poter, all‟occorrenza, realizzare i migliori imbrogli. Facile, fin troppo facile, scaricare tutta la responsabilità su inermi impiegati, in verità, meri esecutori, se non vittime anch‟essi. Nino Marchese