Perchè la crisi | Page 37

34 “Perché la crisi” CONCLUSIONE Significativo aver esentato dal pagamento dell‟IMU (tassa sulla casa) le fondazioni bancarie che, dichiarano profitti miliardari, e, invece, avere obbligato a pagare il povero disoccupato e il pensionato e il lavoratore che lottano quotidianamente per la sopravvivenza!... e su questo, il Governo “tecnico” di “professori” non ha fornito alcuna giustificazione “scientifica” (Ministri Della Repubblica usano la democrazia come noi usiamo la carta igienica). E la dice lunga il fatto che né il Parlamento e né il Capo dello Stato si siano opposti al varo della legge e si siano rifiutati di accettare simile esenzione, dannosa per lo Stato e immorale per la società! Non sempre i professori universitari la dicono giusta, sia per mero errore o sia per disonestà culturale (ove, quasi sempre, si nasconde un interesse economico). E non bisogna essere professori universitari per capire certe cose. Mi pare, anzi, che a livello collettivo sia stata intuita la verità o qualcosa che le assomiglia. È l'esperienza. È la Storia. Sembra, poi, diffusa la consapevolezza che il potere non abbia detto e non dirà mai tutta la verità! E si sa: la mezza verità spesse volte equivale, di fatto, alla bugia. La gente sa già che verranno, come sono venuti, altri Presidenti del Consiglio e altri Ministri del Tesoro e le proporranno altre “misure correttive” o cosiddette “manovre”; economisti e politici si prodigheranno nello spiegarle il perché di certe decisioni del potere e si adopereranno con mezzi e arti nel cercare di convincerla, soprattutto tramite i lacchè dell‟informazione, ad accettare sacrifici e privazioni. E nel popolo tutto aumenterà la sfiducia nelle Istituzioni statali, politiche, pubbliche. Questa è la negazione della democrazia! Ancora non si è toccato il fondo, però; arriverà, in ogni caso, arriverà la fine di questo sistema: e gli stessi suoi alfieri e cavalieri sembrano affrettarne il tramonto!... Nemmeno crediamo, infatti, che il Governo nazionale varerà tutti gli interventi di politica economica proposti; di sicuro, prenderà in giro ancora una volta il popolo. Come le premesse fanno intuire. Nell‟interesse generale, comunque, speriamo che i fatti diano torto alle nostre previsioni. Nino Marchese