Perchè la crisi | Page 32

29 “Perché la crisi” R/4) - Abolizione totale di tutti i cosiddetti privilegi riservati ad eletti a cariche pubbliche: il loro trattamento non dovrebbe essere dissimile da quello di un operaio o di un impiegato. S)- Divieto di effettuare donazioni o regalie ad uomini eletti in organi istituzionali, a dirigenti e funzionari di partiti, a dirigenti e funzionari della Pubblica Amministrazione: divieto assoluto per tutti quanti, pena rispettivamente la decadenza o il licenziamento, di accettare; il carcere, non inferiore a dieci anni, per i donatori. S/1)- Speciale Autorità, con ampi e reali poteri d‟intervento, che indaghi sulla formazione delle ricchezze delle famiglie di uomini politici e di alti dirigenti dello Stato e di enti e società pubbliche e semipubbliche: davanti ad essa si dovrebbe dimostrare il lecito possesso della ricchezza; la parte non dimostrabile, secondo quanto sottoscritto nelle annuali dichiarazioni dei redditi al Fisco, confiscata e incamerata dallo Stato. Pene severe per tentativi di falso o di occultamenti e per prestanomi e professionisti della contabilità. T)- Dovrebbe essere ribadito l‟obbligo per il Capo Dello Stato di non promulgare leggi contrarie allo spirito e all‟indirizzo espresso dal popolo tramite votazione referendaria su leggi o articoli di legge similari, se non uguali. Obbligo di sciogliere il Parlamento se questo insiste. Possibilità di agire legalmente contro il Capo Dello Stato da parte di gruppi di cittadini o associazioni di cittadini o partiti politici. Rito direttissimo in sede giudiziaria ordinaria. Obbligo di concludere il procedimento in tutti i gradi di giudizio entro 120 giorni. In caso di riconoscimento di colpevolezza, la condanna prevista per l‟Alto Tradimento e l‟Attentato alla Costituzione. U)- Dovrebbe essere ripristinata la norma che proibiva la presenza nella struttura del nostro apparato di sicurezza (servizi segreti, cosiddetti) di personale, con qualsiasi qualifica e funzione, imparentato con politici e alti dirigenti della Pubblica Amministrazione. Estendendola, anche, a parenti di proprietari, d‟amministratori e d‟alti dirigenti d‟aziende e di gruppi d‟aziende, pubbliche e private, con più di 500 addetti, complessivamente. V)- Il Segreto di Stato non dovrebbe essere apposto su fatti di ordinaria criminalità, ma su fatti eccezionali che mettono realmente in pericolo la sicurezza della Repubblica: non dovrebbe essere un atto discrezionale, perciò; esso potrebbe essere apposto solo dal Presidente Del Consiglio Dei Ministri e dal Presidente Della Repubblica, di comune accordo tra di loro, su proposta del Ministro competente in materia: il Parlamento, tramite le sue Commissioni, dovrebbe avere il potere di annullare ogni decisione in merito e di decidere in piena ed esclusiva autonomia. V/1)- Tranne per casi specifici previsti dalla legge, non dovrebbe essere passibile di punizione e di condanna, di procedimento d‟alcun genere, chiunque renda pubbliche notizie (anche se giudicate, formalmente o semplicemente di Nino Marchese