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“Perché la crisi”
che in borsa operino società direttamente o indirettamente legate a impresamadre con sede legale in quelle nazioni che tutelano l‟anonimato dei soci.
H/1)- Per i cittadini italiani, anche se residenti all‟estero, dovrebbe essere
vietato vendere/comprare a/da società estera i cui reali proprietari non sono ben
identificati o identificabili: pena la nullità degli atti. Se dovesse essere provato
l‟uso di prestanome, il bene, anche se esistente all‟estero, dovrebbe essere
confiscato/sequestrato e incamerato dallo Stato. Favorire e sottoscrivere dei
trattati con altri Stati, a riguardo.
I)- A livello mondiale, ma, europeo, almeno, dovrebbe essere proibita la
vendita di azioni o beni acquistati in borsa e non ancora di fatto posseduti:
imponendo un periodo minimo di possesso reale non inferiore a cinque giorni,
comunque.
I/1)- A livello mondiale, ma, europeo, almeno, le transazioni finanziarie
dovrebbero essete tassate nella stessa misura delle transazioni commerciali; la
compra-vendita di prodotti finanziari e assicurativi dovrebbe essere assoggettata
alle medesime imposizioni fiscali e tributarie in vigore sul commercio di prodotti
dell‟industria. A livello mondiale, ma, almeno, europeo, le rendite finanziarie
dovrebbero essere tassate nella stessa misura dei profitti derivanti da attività
imprenditoriale nel settore della cosiddetta economia reale.
L)- Si dovrebbero imporre dei limiti severi ed efficaci alle delocalizzazioni
delle imprese, agli investimenti all‟estero, chiedendo alle proprietà delle garanzie
reali sul rientro entro un determinato lasso di tempo dei capitali e adottando dei
provvedimenti, meccanismi, che difendano il nostro mercato e la nostra
produzione.
L/1)- In ogni caso, l‟impresa che delocalizza verso paesi extracomunitari
dovrebbe restituire allo Stato tutti gli aiuti finanziari e fiscali R6