Perchè la crisi | Page 26

23 “Perché la crisi” sottoscritti. E)- Si dovrebbe studiare la convenienza di fare circolare negli Statimembri della CEE due monete: quella locale (oramai “ex”: da noi, ad esempio, la Lira) e quella europea (l‟Euro, appunto): ciò, finché non ci sarà una effettiva parità socio-economica tra gli Stati-membri medesimi. L‟euro potrebbe essere usato oltre che per i pagamenti interni agli Stati, per le transazioni internazionali (obbligo di non usare altra moneta); la moneta locale, comunque, per le transazioni interne alla nazione per soddisfare le richieste o le necessità dello Stato (= debito pubblico). Si dovrebbe facilitare, pure, la riduzione al minimo delle transazioni tramite moneta contante, incentivando l‟uso della “moneta elettronica” (37). F)- Dal momento in cui non è più possibile crearne di nuova, all‟occorrenza, approntare dei meccanismi che aumentino la velocità di circolazione della moneta e indirizzare la spesa e gli investimenti verso i settori giudicati prioritari dal Piano Di Sviluppo, secondo la Programmazione Economica (es.: salvaguardando il risparmio delle famiglie, i depositi bancari al di sopra di una certa cifra, tassati di più, se lasciati inoperosi per un determinato lasso di tempo; l‟acquisto di determinati beni e servizi, favorito o con minore iva o con interventi diretti; idem per l‟investimento in un dato settore; ecc….)… G)- La Borsa dovrebbe essere riformata, apportando quelle modifiche necessarie affinché sia impedito a soggetti esterni ed interni di fare fluttuare i titoli in funzione di particolaristici interessi. Dovrebbe essere impedito alle grandi aziende di utilizzare la Borsa quale canale per occultare, scaricare proprie passività o quale mezzo per effettuare trasferimenti, se formalmente legali, di certo, poco trasparenti. Così, ad esempio, ponendo sanzioni durissime, dovrebbero essere proibiti legami, anche indiretti, tra società quotate in Borsa e società con sedi nei così chiamati “paradisi fiscali”, in nazioni che in qualsiasi modo garantiscono la segretezza sui reali proprietari, sugli atti e le azioni delle medesime. H)- A livello mondiale, ma, europeo, almeno, si dovrebbe proibire che operazioni finanziarie vengano effettuate in perfetto anonimato: tutti i passaggi di proprietà dovrebbero essere dichiarati ed annotati, trascrivendo oltre ai nomi degli intermediari o consulenti, i nomi del soggetto venditore e di quello acquirente, i nomi dei rispettivi amministratori e dei rispettivi soci delle società coinvolte, rendendoli pubblici (in caso di azionariato diffuso, i nomi degli azionisti di maggioranza); a livello mondiale, ma, europeo, almeno, si dovrebbe proibire 37 E se è vero che la riduzione consistente dell‟uso del danaro contante a favore della moneta “elettronica” o contabilità bancaria (bonifici bancari via web, bonifici ordinari, normali, carte di credito, bancomat, assegni, ecc.), consente una più efficace lotta all‟evasione fiscale, è altrettanto vero che ciò comporta… il controllo di ogni azione di ciascun individuo o soggetto!... La problematica è, dunque, assai delicata. In uno stato veramente democratico non c‟è niente da temere, anzi! Ma… Nino Marchese