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“Perché la crisi”
E in alternativa, se è proprio impossibile realizzare una vera e propria
rivoluzione, sconfiggendo o cancellando o modificando l‟attuale malevolo
sistema, si studi l‟ipotesi seguente.
C/4)- Nell‟ambito di un Piano Di Sviluppo riguardante l‟industria e il
terziario e l‟agroalimentare, studiare, verificare le elencate possibilità
(certamente, gli studiosi prezzolati dalle Banche dimostreranno che è una follia):
1. il tasso d‟interesse legale dovrebbe essere annualmente dichiarato dal
Governo ed esso dovrebbe essere uguale alla media dei costi del danaro
praticati dalla Banca Centrale nel corso dell‟anno;
2. le banche pubbliche nel concedere prestiti e mutui agl‟imprenditori non
dovrebbero applicare un tasso superiore al doppio di quello ad esse
praticato dalla Banca Centrale;
3. le banche commerciali private nel concedere prestiti e mutui ai privati non
dovrebbero applicare un tasso superiore al doppio di quello praticato ad
esse dalla Banca Centrale, più il tasso d‟inflazione dell‟ultimo trimestre,
oppure, al doppio dell‟interesse da esse corrisposto ai clienti sui loro
depositi bancari non vincolati.
4. Dovrebbe essere considerata usura ogni prestito o mutuo concesso oltre i
limiti di cui ai punti precedenti.
5. In alternativa a quanto proposto ai punti C, C/1, e B, almeno, si dovrebbe
disporre che una parte rilevante di ogni nuova emissione di moneta da
parte della Banca Centrale dovrebbe essere destinata all‟economia reale
del paese stesso.
D)- A livello mondiale, ma, europeo, almeno, separazione tra banca
d‟affari e banca commerciale: proibendo un loro intreccio diretto e indiretto, sia a
livello societario e sia a livello operativo; dovrebbe essere proibito a quelle
banche straniere che non hanno una tale separazione, sia giuridica che reale, di
operare nel territorio nazionale o in quello europeo;
D/1)- a livello mondiale, ma, europeo, almeno, dovrebbe essere proibito
alle banche commerciali di possedere, direttamente e indirettamente, proprietà o
azioni di società assicurative e industriali e del terziario;
D/2)- dovrebbe essere proibito, a livello mondiale, ma, almeno, europeo,
non solo l‟intreccio azionario e commerciale tra società bancarie e assicurative,
ma qualsiasi legame anche con imprese o fondazioni o studi professionali di
rating. In particolare: qualsiasi banca, sia d‟affari che commerciale, non
potrebbero detenere azioni di compagnie d‟assicurazione o di società di rating: e
viceversa; la società cosiddetta di rating non dovrebbe pianificare e sviluppare,
realizzare piani d‟investimento per conto di terzi: essa dovrebbe comportarsi
come una mera società di ricerca e di studi scientifici, priva d‟interessi economici
e politici di sorta: e solo in quest‟ambito operare, affermarsi ed espandersi, dietro
Nino Marchese