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“Perché la crisi”
comunque, con le dovute eccezioni e i dovuti limiti - alla ben nota “mano-morta”:
l‟accumulo improduttivo, cioè, di ricchezza da parte della Chiesa.
Il sistema monetario, del resto, mostra tutte le sue contraddizioni e
assurdità fin dalla sua nascita: un aspetto, questo, del ciclo economicofinanziario di oggi da non trascurare.
Schematizzando per semplicità di esposizione. Lo Stato stampa moneta e
la cede alle banche ad un tasso “X”, per fare un esempio, scriviamo allo 1%:
queste, a loro volta, la “ridanno” allo Stato medesimo ad un tasso nettamente
superiore (mai, inferiore) “Y”: per fare ancora un esempio, acquistano i suoi Titoli
al tasso del 4%. Non è pura follia: è la realtà! Non sarebbe più conveniente per
lo Stato stampare moneta e usarla senza “questo passaggio” bancario? oppure,
riavere la moneta al medesimo tasso d‟interesse con cui l‟ha ceduta?
E al successivo passaggio di moneta (20), dalle banche ai privati e alle
imprese, addirittura, il tasso “Y” può essere decuplicato, arrivando anche al 25%
o 30%! Non sarebbe più conveniente per la collettività se questo flusso
monetario (21), in un piano di programmazione nazionale, fosse direttamente
“incanalato” e distribuito da soggetti pubblici? secondo una oculata politica
monetaria che non perda il senso del bene comune?
In più, le banche possono dirottare questo danaro ricevuto dallo Stato
verso settori dell‟economia o della finanza utili solo a loro stesse! e nocivi alla
collettività! per non scrivere della cosiddetta “asta” dei Titoli dello Stato, ove le
stesse banche condizionano la vendita, ovvero “fanno il prezzo”! (altro che libero
mercato!)…
In tal guisa, altra ricchezza pubblica depredata in modo sistematico!... al
punto d‟arrivare a fare dipendere totalmente la vita collettiva e individuale dai
rapinatori!...
È ovvio che questo continuo prelevare ricchezza “alla fonte”, genera un
impoverimento generale che, se portato a livelli alti, crea al popolo intero
rivolgimenti, sconquassi, malesseri non indifferenti. È la situazione che oggi
viviamo.
Lo Stato, nel momento in cui affida alle banche private l‟immissione di
nuova moneta nel circuito economico nazionale, rinuncia a parte della sua
sovranità e permette che un gruppo di banchieri si appropri di ricchezza pubblica
senza arrecare alcun beneficio alla collettività. Ciliegina sulla torta: le principali
banche commerciali private sono comproprietarie, insieme allo Stato, della
Banca D‟Italia, la Banca Centrale che dovrebbe controllarle!... altro che conflitti
20
Da sottolineare: lo Stato è il proprietario esclusivo della moneta!
Semplificando: la massa monetaria è tale perché dovrebbe riflettere principalmente i valori
di beni e prodotti e servizi realmente esistenti e da scambiare.
21
Nino Marchese