Perchè la crisi | Page 15

12 “Perché la crisi” comunque, con le dovute eccezioni e i dovuti limiti - alla ben nota “mano-morta”: l‟accumulo improduttivo, cioè, di ricchezza da parte della Chiesa. Il sistema monetario, del resto, mostra tutte le sue contraddizioni e assurdità fin dalla sua nascita: un aspetto, questo, del ciclo economicofinanziario di oggi da non trascurare. Schematizzando per semplicità di esposizione. Lo Stato stampa moneta e la cede alle banche ad un tasso “X”, per fare un esempio, scriviamo allo 1%: queste, a loro volta, la “ridanno” allo Stato medesimo ad un tasso nettamente superiore (mai, inferiore) “Y”: per fare ancora un esempio, acquistano i suoi Titoli al tasso del 4%. Non è pura follia: è la realtà! Non sarebbe più conveniente per lo Stato stampare moneta e usarla senza “questo passaggio” bancario? oppure, riavere la moneta al medesimo tasso d‟interesse con cui l‟ha ceduta? E al successivo passaggio di moneta (20), dalle banche ai privati e alle imprese, addirittura, il tasso “Y” può essere decuplicato, arrivando anche al 25% o 30%! Non sarebbe più conveniente per la collettività se questo flusso monetario (21), in un piano di programmazione nazionale, fosse direttamente “incanalato” e distribuito da soggetti pubblici? secondo una oculata politica monetaria che non perda il senso del bene comune? In più, le banche possono dirottare questo danaro ricevuto dallo Stato verso settori dell‟economia o della finanza utili solo a loro stesse! e nocivi alla collettività! per non scrivere della cosiddetta “asta” dei Titoli dello Stato, ove le stesse banche condizionano la vendita, ovvero “fanno il prezzo”! (altro che libero mercato!)… In tal guisa, altra ricchezza pubblica depredata in modo sistematico!... al punto d‟arrivare a fare dipendere totalmente la vita collettiva e individuale dai rapinatori!... È ovvio che questo continuo prelevare ricchezza “alla fonte”, genera un impoverimento generale che, se portato a livelli alti, crea al popolo intero rivolgimenti, sconquassi, malesseri non indifferenti. È la situazione che oggi viviamo. Lo Stato, nel momento in cui affida alle banche private l‟immissione di nuova moneta nel circuito economico nazionale, rinuncia a parte della sua sovranità e permette che un gruppo di banchieri si appropri di ricchezza pubblica senza arrecare alcun beneficio alla collettività. Ciliegina sulla torta: le principali banche commerciali private sono comproprietarie, insieme allo Stato, della Banca D‟Italia, la Banca Centrale che dovrebbe controllarle!... altro che conflitti 20 Da sottolineare: lo Stato è il proprietario esclusivo della moneta! Semplificando: la massa monetaria è tale perché dovrebbe riflettere principalmente i valori di beni e prodotti e servizi realmente esistenti e da scambiare. 21 Nino Marchese