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OGISTICA
& rasporti
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territoriali e le adesioni dirette rappresenta oltre 1.000 imprese di varie dimensioni con 90.000 occupati e un fatturato di 75 miliardi di euro. Promuove e tutela gli interessi economici e sociali delle aziende associate, rappresentandole nei tavoli istituzionali nazionali e internazionali, anche tramite Confcommercio. È attivamente coinvolta nell’ elaborazione normativa del settore automotive mentre in ambito europeo, tramite l’ alleanza dei concessionari e dei riparatori automobilistici europei |
( AECDR), segue da vicino le direttive UE su trasporti, fiscalità, ambiente, mercato e concorrenza. Ha sezioni dedicate a Truck & Van, di cui ho la delega, e Bus, seguita dalla Vicepresidente Maria Fiorentino”.
Quali sono le principali difficoltà che oggi affrontano le imprese concessionarie?“ Le concessionarie risentono maggiormente delle fluttuazioni del mercato e dell’ impatto di normative europee spesso scollegate dalla
Massimo Artusi, Presidente di Federauto
realtà economica e territoriale. La principale difficoltà attuale è la scarsa corrispondenza tra domanda di mercato e offerta di veicoli sviluppati secondo regolamenti imposti dall’ alto. A questo si aggiunge il rischio di essere trasformate in semplici agenzie, perdendo autonomia imprendi-
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toriale. Tuttavia questo tentativo sta perdendo forza grazie proprio alla capacità imprenditoriale delle concessionarie che in questi ultimi 15 anni sono state in grado di riorganizzarsi, ampliando la propria offerta e le proprie dimensioni, consolidando in questo modo quella che è la loro forza più autentica: il radicamento sul territorio. Dal 2007 al 2019, pur passando da 2.785 a 1.100 imprese, il fatturato medio è salito da 16,6 a 40 milioni di euro, prima del Covid”.
Che impatto ha l’ incertezza normativa sulle scelte delle aziende?“ È sicuramente preoccupante. Ma non per la sua incidenza diretta: le nostre aziende vendono autoveicoli e servizi connessi e quindi sono, in un certo senso, degli osservatori indipendenti. Il fatto è che le incertezze della normativa sono le incertezze dei clienti, i quali non hanno ancora capito quale veicolo gli conviene acquistare. Né li aiuta a scegliere una politica di incentivi episodica e contraddittoria. A maggior ragione questo scenario si ripete- enfatizzato- sul versante dei veicoli pesanti, dove sono poche le imprese più strutturate che stanno sperimentando veicoli con diverse alimentazioni, diversi pesi, diverse percorrenze, per lunghezza e per qualità, arrivando a quel mix di soluzioni necessarie a dare risposte mirate al servizio. Anche per i pesanti, l’ unica certezza è che il mercato non vuole la trazione elettrica: nel 2024 in Italia di veicoli full electric sopra le 16 tonnellate ne sono stati immatricolati solo 24 su 23.344!”.
Quali sono allora le alternative realmente disponibili oggi per rinnovare una flotta?“ Per il rinnovo delle flotte di veico-
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