PARTS TRUCK Novembre/Dicembre | Page 50

Sono oltre 2.200 le imprese con fatturato in ripresa nel 2021 (+ 16,7 %) e un ’ apertura verso powertrain elettrici e ibridi . Chiedono riduzione dei costi energetici , digitalizzazione e innovazione , incentivi alle immatricolazioni e più infrastrutture
di Francesco Oriolo
Componentistica automotive italiana
Osservatorio 2022
Lo scenario globale
Domanda autoveicoli 2021
83 mln (+ 5 %) Italia + 6,7 %
Produzione autoveicoli 2021 80,1 mln (+ 3,1 %) Italia + 2,4 %
I numeri della componentistica italiana
Imprese
2.202
733
Fatturato
54,3 mld (+ 16,7 %)
17,6 mld (+ 16,8 %)
Addetti
168.000 (+ 0,6 %)
58.600 ( -0,3 %)
Trend tecnologici Deciso posizionamento delle imprese
37,6 % powertrain elettrici e ibridi
73,8 % benzina / diesel 20,6 % fuel cells
Dinamiche della filiera In aumento le imprese con le imprese con fatturato in espansione 80 % personale laureato
le imprese che vendono all ’ estero

COMPONE una medaglia

In calo quota di fatturato medio legato a Stellantis
78 % le imprese che fanno innovazione di prodotto
88 % 55 % le imprese che investono 40,7 % in ricerca e sviluppo 67 %
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È una situazione complessa quella della componentistica automotive italiana che emerge dell ’ annuale studio dell ’ Osservatorio sulla componentistica automotive italiana 2022 , presentato alla fine dello scorso ottobre a Torino al Centro congressi del Museo dell ’ Auto , luogo in cui tutto narra una tradizione e una competenza ultrasecolare nella costruzione delle automobili . La fotografia di un comparto , quello della componentistica automotive italiana , oggi al bivio tra un passato prestigioso e un presente in bilico tra il permanente primato di vendite del motore endotermico e le propulsioni alternative , elettrico in testa , che avanzano pur se ancora in fase “ pionieristica ”, come è stata definita nel corso dell ’ interessante tavola rotonda che ha chiuso il convegno . L ’ indagine realizzata dalla Camera di commercio di Torino e da ANFIA ( Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica ) ha presentato lo stato del settore come “ una medaglia a due facce ”, copyright del

Presidente della Camera di commercio di Torino , Dario Gallina : “ Il 2021 si era chiuso in ripresa , con un fatturato nazionale in crescita del 16,7 %, ma oggi per le imprese della filiera automotive si moltiplicano le sfide : alti costi energetici e delle materie prime , crisi internazionale e soprattutto accelerata transizione ecologica , nonostante il posizionamento prevalente rimanga ancora sui motori tradizionali ( 73,8 %). Per questo le nostre imprese cercano soluzioni , vendendo di più all ’ e- stero , investendo in innovazioni di prodotto e cercando sul mercato del lavoro nuove competenze , spesso difficili da trovare : cautela e prudenza caratterizzano in ogni caso le prospettive per l ’ anno in corso ”. Per Marco Stella , Presidente del Gruppo Componenti ANFIA , “ anche l ’ export della componentistica italiana ha visto nel 2021 un netto recupero (+ 15,4 %), con un rallentamento nella seconda parte dell ’ anno per via del protrarsi della crisi dei semiconduttori , delle materie prime e della logistica . Nel 2022 , gli effetti di
instabilità legati al conflitto in Ucraina potrebbero portare ad una frenata . Per traguardare le sfide della transizione energetica le nostre imprese , da quest ’ anno , possono contare anche sulle misure del fondo automotive , in particolare gli interventi di politica industriale come per esempio i contratti di sviluppo e gli accordi di innovazione , che agevolano i programmi di investimento delle imprese . L ’ interlocuzione con il Governo ha ottenuto il risultato positivo di rimettere al centro del PIL il comparto dell ’ auto ”. “ Ora però servono azioni di politica industriale forti , stabili e strutturali e un Sistema Paese che punti al traguardo finale del comparto e non a interventi episodici , anno per anno , ‘ a fetta di salame ’, a seconda delle necessità contingenti - ha aggiunto il Presidente Gallina - Un ’ azione mirata al risultato di medio periodo per garantire alle aziende la tranquillità necessaria a investire nella gestione di un cambio epocale che vede nella transizione energetica e nella connettività i due paradigmi di
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