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L’ OSSERVATORIO 2025 Secondo lo studio 2025 dell’ Osservatorio sulla componentistica automotive e sui servizi per la mobilità, il settore italiano della fornitura automotive conta oggi 2.134 imprese, quasi tutte società di capitale, per un totale di circa 168.000 addetti. Il fatturato complessivo 2024, pari a 55,5 miliardi di euro, segna la fine di una fase di crescita:-6 % sul 2023. I cali più marcati riguardano i fornitori di moduli e integratori di sistemi(-8,2 %), gli specialisti(-7 %) e i subfornitori delle lavorazioni(-6,8 %). Solo il motorsport(+ 1,2 %) e l’ aftermarket(+ 0,6 %) riescono a mantenere il segno positivo, confermando la loro funzione anticiclica. Anche l’ occupazione cala(-0,7 %), soprattutto tra i sistemisti e i subfornitori.
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IL PIEMONTE AL CENTRO Con 717 imprese attive( il 33,6 % del totale nazionale) e un fatturato di circa 19,9 miliardi di euro, il Piemonte resta la prima regione italiana per peso del comparto, davanti a Lombardia( 27 %) ed Emilia-Romagna( 10,5 %). Ma anche qui la tendenza è negativa:-5,6 % di ricavi e-2,4 % di occupazione nel 2024, con picchi di flessione tra subfornitori(-9 %) e specialisti(-8,6 %). Il legame con Stellantis e IVECO resta forte, con il 73,5 % delle aziende piemontesi che lavora per almeno uno dei due gruppi, ma in costante riduzione: la quota era del 78,5 % nel 2023 e quasi del 77 % nel 2021. do ANFIA, le vendite si fermeranno a 1,75 milioni di unità(-2,6 %). Molto più preoccupante la situazione produttiva. Con 591.000 veicoli realizzati nel 2024, la flessione è stata pesante(-32,3 % sul 2023), e le proiezioni per il 2025 indicano un ulteriore calo del 15,5 %, a circa 500.000 unità. L’ Italia resta così lontana dai volumi industriali pre-pandemia, segno di una fragilità strutturale che non si limita alla domanda, ma coinvolge l’ intera filiera produttiva.
LE PREVISIONI 2025 Le aspettative per il 2025 restano pessimistiche. Solo il 20 % delle imprese prevede un aumento del fatturato, mentre il 63 % stima una contrazione. Gli ordinativi interni calano nel 60 % dei casi, le vendite estere nel 55 %. Peggiorano anche le prospettive occupazionali: oltre la metà delle aziende( 53 %) prevede tagli di personale, e una su tre stima riduzioni superiori al 10 %.
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