Primo piano
Un trend europeo già consolidato
A livello europeo la transizione era cominciata da tempo. Nei mercati più maturi come Germania, Francia, Regno Unito e Benelux l’ utilizzo del 10W-40 è sceso sotto il 15 % già dal 2020. Le normative ambientali Euro 6 e ora Euro 7, insieme ai protocolli ACEA e alle certificazioni delle Case automobilistiche, hanno orientato l’ intero comparto verso lubrificanti a bassa viscosità e a basso contenuto di SAPS( ceneri solfatate, fosforo e zolfo), fondamentali per la protezione dei moderni filtri antiparticolato. Oli come 0W-20 e addirittura 0W-16 non sono più una rarità, ma una necessità per la lubrificazione ottimale dei motori di nuova generazione, ibridi compresi. Le officine devono ora gestire una gamma di viscosità molto più ampia rispetto al passato, spesso passando da 2-3 referenze principali a un magazzino con 5-6 soluzioni stabili.
Le officine cambiano mentalità
Il cambiamento non è solo tecnico, ma anche culturale. Le officine oggi vogliono essere allineate agli standard dei costruttori. Sanno che offrire il lubrificante giusto significa ridurre il rischio di guasti, migliorare il rendimento del motore e aumentare la soddisfazione del cliente. E sanno anche che proporre un olio premium, approvato secondo le specifiche OEM, non è solo una scelta qualitativa ma anche commerciale. In questo contesto, la figura del ricambista diventa centrale: un partner tecnico, capace di consigliare, formare e supportare le officine nella gestione dei prodotti.
LUBRIFICANTI IN EUROPA: EVOLUZIONE DEI GRADI DI VISCOSITÀ
Lo studio realizzato da Champion riassume le tendenze nell’ uso della viscosità dei lubrificanti automobilistici in Europa. L’ analisi mette in evidenza il passaggio dagli oli tradizionali, come il 10W-40, agli oli moderni a bassa viscosità, come per esempio OW-20 e OW-16. Questi cambiamenti sono guidati dagli aggiornamenti delle specifiche OEM, dai regolamenti europei sulle emissioni e dai requisiti di efficienza energetica.
La voce dell’ industria
Andrea Giglio, Sales Manager Lubricants di CDR, conferma il trend:“ Per anni abbiamo visto, in controtendenza alle prescrizioni OE, un consumo troppo elevato di 10W-40. E per anni siamo, come Champion, attivi nel portare la conoscenza ai ricambisti e alle loro officine sull’ importanza e sulle conseguenze tecniche dell’ utilizzo di un lubrificante corretto. Champion, essendo uno dei marchi con più approvazioni di casa madre, non solo rende disponibili le certificazioni tramite il proprio sito, ma offre anche un argomento concreto all’ autoriparatore sul perché utilizzare quel lubrificante e come valorizzarlo al meglio. Nel programma Champion offriamo anche soluzioni pratiche di stoccaggio, come la Oil Cabin, per aiutare le officine a gestire efficacemente una gamma sempre più ampia di prodotti”.
Un cambiamento che fa bene a tutti
Il declino del 10W-40 è il simbolo di un cambiamento più ampio. Le officine italiane ed europee stanno finalmente abbandonando l’ approccio“ uno per tutti” per sposare una logica di precisione, qualità e rispetto delle specifiche tecniche. Una scelta che premia la professionalità del settore, tutela l’ efficienza dei veicoli e porta benefici concreti a tutta la filiera aftermarket. ■
141