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Dal Giappone con furore
AUTOMOTIVE E INNOVAZIONE ticamente la traiettoria. I sistemi più evoluti sono in grado di mantenere la vettura esattamente al centro della corsia( in questi casi si parla di mantenimento“ attivo” della corsia).
7. Cruise Control adattivo- Adaptive Cruise Control( ACC): regola automaticamente la velocità per
27 lo brevettò nel 1945 dopo avere notato come i guidatori tendessero a variare la velocità in modo irregolare. Commercializzato poi con il nome Speedostat, debuttò nel 1958 sulla Chrysler Imperial. Qualche anno dopo la Cadillac acquistò il brevetto e lo battezzò Cruise Control, nome con cui lo conosciamo ancora oggi. Negli anni 60 e 70 divenne sempre più diffuso nelle vetture americane, favorito dall’ aumento delle autostrade e dalla necessità di ottimizzare il consumo di carburante durante lunghi viaggi. In Europa, la prima auto a essere equipaggiata con il Cruise Control è stata la già citata Mercedes-Benz Classe S( W116) nel 1975. Il più evoluto Cruise adattivo invece fu lanciato quasi vent’ anni dopo, nel 1995, con la Mitsubishi Diamante. Il sistema era chiamato Preview Distance Control e utilizzava un sensore radar per monitorare la distanza di sicurezza dal veicolo che precedeva regolando automaticamente la velocità dell’ auto, ma era piuttosto limitato, non potendo intervenire sui freni. Bisogna tornare indietro di quasi settant’ anni, al 1958, invece, per datare la nascita del sistema Head-up display. Sviluppato dalla
Royal Aircraft Establishment e da Rank Cintel, che facevano capo al Ministero della Difesa britannico, si basava su uno strumento già usato sui jet da combattimento. Posizionato sulla parte frontale forniva informazioni importanti senza che il pilota, già impegnato nella guida del velivolo, dovesse distogliere lo sguardo. Dopo l’ aviazione civile questo sistema sbarcò sui mezzi di trasporto marittimi e terrestri. Nel 1988 la General Motors lo sperimentò a bordo di una safety car nel Campionato Oldsmobile Cutlass Supreme della serie Indycar. Evidentemente con successo, perché da lì in avanti altre Case iniziarono a svilupparlo, rendendolo sempre più preciso e integrato.

Dal Giappone con furore

L’ avviso di deviazione della corsia è stato introdotto nel 1992 dalla Mitsubishi, inizialmente solo per il mercato giapponese. Il dispositivo segnalava al conducente l’ uscita involontaria dalla corsia. Otto anni più tardi, nel 2000, la Mercedes-Benz implementò un sistema analogo sui suoi veicoli industriali, fra i quali il camion Actros, segnando l’ inizio della diffusione di questo tipo di tecnologia anche in Europa. In seguito, furono ancora le Case giapponesi a integrarlo sulle vetture destinate al mercato interno: Nissan nel 2001, Toyota l’ anno successivo e Honda nel 2003. La Citroën nel 2005 fu il primo costruttore automobilistico europeo a dotare una vettura, la C5, di un sistema di avviso di deviazione dalla corsia, contribuendo a estendere l’ adozione della tecnologia alle auto destinate al mercato Ue. Solo due anni dopo, nel 2007, arriva l’ evoluzione, ossia il mantenimento attivo della corsia, grazie ad Audi che lo presenta sui suoi modelli premium, portando il dispositivo a un livello superiore. È nuovamente merito della Mercedes- Benz, infine, l’ introduzione nel 2009 del Driver Attention Alert, il monitoraggio della stanchezza del conducente. La prima versione era molto semplificata e si basava unicamente sull’ analisi dello sterzo; il sistema è poi stato progressivamente migliorato con l’ integrazione di sensori, centraline e algoritmi di intelligenza artificiale. Negli anni successivi altri brand hanno adottato tecnologie simili, portando a un’ evoluzione significativa del sistema.