Il cavaliere è una figura molto importante che nasce nel Medioevo allo scopo di servire il gran Signore. Questo gran Signore, anch’egli cavaliere ma di un rango superiore, è un funzionario del re che possiede una vera e propria signoria dove mantiene l’ordine, riscuote le imposte e amministra la giustizia.
Possiamo risalire facilmente alla vita quotidiana e alla mentalità dei cavalieri grazie all’autobiografia di Jean De Joinville, un combattente francese che servì per un lungo periodo Il re (poi diventato Santo) Luigi IX.
Egli infatti nei suoi scritti fa memoria delle sue avventure, soffermandosi particolarmente sulle crociate a cui partecipa. In questo campo di battaglia spesso si aggiunge l’aspetto fondamentale della vita cavalleresca : la religione, che in questo periodo è il simbolo dello spirito di ogni cavaliere. Ne è di esempio la partecipazione quotidiana alla Santa Messa oltre alla loro presenza ai frequenti miracoli che si verificavano.
Per di più il cavaliere medievale è aiutato, oltre che da Dio, dal buon senso nel mantenere la parola data ad altrui e riuscire a salvare la propria vita in ogni scontro.
Un altro aspetto importante nella mentalità del cavaliere è l’aristocrazia che lo contraddistingue. Nel Medioevo nasce infatti questa grande rivalità tra nobili e villani : i primi si credono di un ceto nettamente superiore, nonostante alcuni villani siano riusciti a diventare persone ricche e necessarie nella società del tempo.
COME PENSAVA CAVALIERE