8.CROCIATE E GUERRA SANTA
Le crociate sono considerate guerre sante. La Chiesa le promosse come tali basandosi su riferimenti biblici. Tuttavia, per la religione cattolica, la guerra è da sempre un concetto contraddittorio in quanto uccidere è un peccato gravissimo, ma diventa un’azione talvolta necessaria e legittima. Il Cristianesimo delle origini ripudiava ogni tipo di conflitto poiché infrangeva gli insegnamenti di Gesù e fu la causa di persecuzioni. Con Costantino, quando l’imperatore divenne cristiano, la popolazione appoggiò il sovrano imitando il comportamento degli Ebrei descritti nell’Antico Testamento (i re, infatti, erano condottieri). Di conseguenza, i soldati che uccidevano i nemici dovevano subire una severa penitenza per poter essere riammessi nella comunità. Con l’istituzione delle crociate (1096), si raggiunse un punto di svolta: infatti, uccidere non era più peccato, anzi diventò un’azione di bene a favore della Chiesa. L’entusiasmo religioso e militare scaturì anche l’accanimento nei confronti di eretici ed ebrei perché venivano considerati a tutti gli effetti dei nemici al pari dei musulmani in Terra Santa. Anche gli avversari, gli islamici, hanno un concetto di guerra santa che trova dei fondamenti nel Corano. Inoltre i musulmani tendono ad applicare la Parola alla lettera in quanto dettata da Dio, ma l’interpretazione letterale può variare nel corso del tempo. Nel Corano i riferimenti inerenti alla guerra sono contraddittori perché alcune sure (versetti) sono opposte ad altre. C’è da dire che non esiste una sura specifica per il jihad. Viene citata, per esempio, la guerra nel capitolo dedicato al pellegrinaggio. Infatti un viaggiatore può reagire se subisce un attacco, ma senza eccedere nella violenza. Come avviene per i cristiani, anche gli arabi osservano le Antiche Scritture ebraiche che non sono chiare sul concetto di combattimento santo. Tutto sommato sia Cristianesimo sia Islam attribuiscono alla guerra l’aggettivo “santa” sebbene non vi siano riferimenti espliciti nei testi sacri. Probabilmente questa denominazione è stata dettata da un eccessivo fervore religioso oppure per individuare un pretesto “nobile” per il conflitto.