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definizione dei quadri esigenziali. Inoltre le esigenze degli utenti finali non nei terremoti o di allagamenti successivi alle prime ondate di un’alluvione, o sono fisse, ma si modificano in relazione al trascorrere del tempo e al recupero ancora in tutti i casi di rifugiati per ra gioni belliche o politiche), è opportuno del corso naturale della vita. sfruttare l’attitudine a crearsi autonomamente un riparo, implementabile e I requisiti che il prodotto deve soddisfare dunque non sono solo di tipo personalizzabile. ambientale e tecnologico, ma anche di una categoria specifica che fa Alla luce di queste osservazioni, le nuove classi di esigenze riferibili all’utenza riferimento proprio al modificarsi delle esigenze, e che viene definita e che devono necessariamente essere prese in considerazione dal progettista 13 “implemento esigenziale” . Ciò pone al progettista la sfida di creare un di moduli e insediamenti nelle situazioni di emergenza sono quindi la prodotto che sia aperto, non finito, modificabile, ma allo stesso tempo relazionabilità, l’autocostruibilità, l’interfacciabilità, la polisensorialità e l’eco- semplice ed economico. compatibilità15. In ordine di importanza, le preferenze manifestate dai sopravvissuti agli eventi 15  ibidem disastrosi rispetto alle diverse possibilità dell’abitare d’emergenza sono14: 1. rimanere il più vicino possibile all’abitazione danneggiata o alle sue macerie, nonché ai loro mezzi di sostentamento. 2. spostarsi temporaneamente nelle case di familiari o amici. 3.4 3. improvvisare temporaneamente ripari vicini alle macerie delle loro abitazioni, che spesso vengono implementati fino a diventare le nuove case. 4. occupare edifici temporaneamente requisiti e messi a disposizione (scuole, palestre, caserme). 5. occupare tende erette fra le macerie o immediatamente adiacenti. 6. abitare moduli d’emergenza forniti da organizzazioni esterne 7. abitare in tende nei campi. 8. evacuare verso località distanti. Queste preferenze non possono vincolare l’azione dei soccorritori né quella dei progettisti dei moduli d’emergenza, offrono tuttavia indicazioni interessanti per entrambi: nel caso in cui sia impossibile permettere alla popolazione di rimanere vicino alle macerie (per l’eccessiva distanza tra la zona sicura e le abitazioni, come nel caso di rischio di crolli dovuti a scosse di assestamento 13  Campaioli A., 2009 14 Office of Disaster Coordinator, 1982 60 Una coppia davanti alle macerie della propria casa, Emilia, 2012.