1.Le risorse dei sopravvissuti. La risorsa primaria, la più importante, è
ridurre i rischi del ripetersi degli eventi calamitosi: una buona pianificazione,
l’istinto di sopravvivenza di chi riesce a superare il disastro, con la
tecniche costruttive aggiornate e politiche di regolamentazione riguardanti
raccomandazione di non cercare di produrre nulla di ciò che può essere fatto
i nuovi edifici basate sulle analisi dei rischi e delle debolezze del territorio
meglio dai sopravvissuti stessi.
sono un’ottima opportunità per il futuro.
2.Distribuzione dei compiti. È vitale, e deve essere presa in carico dal sopra
9.Riposizionamento degli insediamenti abitativi. Sebbene la tentazione
citato livello primario, e, qualora questo fosse troppo debole, deve essere
di spostare gli insediamenti di piccola e media dimensione, verso posizioni
coadiuvato dagli altri livelli di gestione del territorio.
geograficamente più sicure, sia frequente, essa è possibile e opportuna
3.Stabilire i bisogni dei sopravvissuti. Nel breve periodo è più importante
solo in casi eccezionali. Il parziale ricollocamento all’interno di un
che un rapporto dettagliato dei danni: un parziale o inaccurato resoconto
agglomerato urbano è invece spesso possibile ed essenziale.
degli stessi è stato causa in passato del fallimento di molte operazioni di
10.Utilizzo del suolo. Il successo della ricostruzione è strettamente
soccorso.
connesso con la questione del governo del territorio, dell’utilizzo dei suoli
4.L’evacuazione forzata dei sopravvissuti. Ritarda il processo di
e la pianificazione delle infrastrutture. Senza un corretto impegno dei
ricostruzione e recupero delle aree, oltre a causare risentimento negli stessi;
livelli secondario e terziario non è possibile ripartire.
al contrario lo spostamento volontario delle vittime dovuto a specifiche
11.Sostenibilità economica dei ripari. Fondamentale è trovare il corretto
possibilità o esigenze (ad esempio la possibilità di alloggiare da amici o
modo di finanziare le abitazioni di emergenza: sussidi diretti funzionano
parenti) è da incoraggiare in quanto asset positivo.
bene nel breve termine, ma tendono a creare una relazione di dipendenza
5.Il ruolo dei ripari di emergenza. Le organizzazioni di soccorso tendono
tra i sopravvissuti e le organizzazioni di assistenza. É decisamente più
inoltre ad attribuire una priorità troppo alta ai ricoveri di emergenza importati
auspicabile che gli individui e le comunità partecipino al finanziamento
a causa di assunzioni sbagliate riguardo alla natura e alla rilevanza stessa dei
dei loro programmi di ricostruzione e abitazione temporanea.
ripari.
12.La crescita delle aspettative. Sebbene le abitazioni temporanee
6.Strategie di riparo. Tra i ripari di emergenza e le abitazioni ricostruite con
tendano a diventare permanenti a causa dell’elevato costo iniziale,
orizzonte temporale permanente esistono un ampia gamma di alternative
nonostante il rifiuto su base socio-culturale, i rifugi temporanei tendono
intermedie, anche se in ogni caso prima inizia il processo di ricostruzione,
frequentemente ad accelerare il desiderio di un’abitazione moderna e
minori saranno i danni sociali, economici e finan ziari dovuti al disastro.
permanente, ben oltre le aspettative e le ragionevoli possibilità. È
7.Pianificazione della contingenza. I bisogni post-disastro possono essere
importante perciò che le organizzazioni di aiuto non aumentino le tensioni
prevenuti con relativa precisione, e una buona pianificazione riduce lo stress
socio-economiche fornendo appunto case “finite”, specialmente nei paesi
sulle organizzazioni che intervengono nelle emergenze e diminuire il fenomeno
nei quali il problema della scarsità di abitazioni è già diffuso, specialmente
dei senza-tetto a seguito di disastri.
tra le fasce povere della popolazione.
8.La ricostruzione come occasione. Ogni disastro offre la possibilità di
13.Responsabilità e autorità di coloro che forniscono gli aiuti. Dato
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