prefabbricazione finita
1.15 Moduli 225 | Kristian Gullichsen, Juhani Pallasmaa |1970
Questo progetto riprende la lunga tradizione della prefabbricazione
scandinava, riportandola alle origini del legno, dopo una parantesi in cui
l’introduzione della lamiera sembrava aver messo da parte il materiale da
costruzione principe di quelle aree. I suoi progettisti, storici e critici
dell’architettura, diedero una rivisitazione modernista all’architettura che si
può quasi dire tradizionale del Nord Europa.
Prende il suo nome da dal modulo base quadrato di 225 cm di lato, che viene
suddiviso orizzontalmente o verticalmente in tre fasce che possono essere
occupate da sottomoduli piani opachi, trasparenti, apribili per le porte o
attrezzati come scaffalature. Il tutto è sospeso da piedi regolabili molto
facilmente, tramite meccanismo a vite, che risultano molto utili su terreni in
pendenza.
Sebbene la prefabbricazione dal punto di vista di struttura metallica e
elementi intercambiabili potrebbe considerarsi parziale, è altresì vero che il
concetto di partenza è l’unità-cubo, e la coesione strutturale è impossibile
senza l’unità tridimensionale minima preassemblata.
In ogni caso la scelta dei moduli di parete sostituibili apre molte possibilità di
personalizzione: all’interno del singolo cubo, variando l’orientamento delle tre
fasce per faccia e modificando le loro caratteristiche funzionali, estetiche e
materiche, nonché ovviamente nella composizione dei diversi cubi che
formano l’unità abitativa. Per configurazioni semplici il tempo di assemblaggio
è di circa due giorni24.
24 Fernández-Galiano L., 2011.
1.32 Schema di composizione delle unità-modulo.
1.33 Unità abitativa, notare la somiglianza con casa Farnsworth.
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