OSES | Page 27

prefabbricazione finita 1.15 Moduli 225 | Kristian Gullichsen, Juhani Pallasmaa |1970 Questo progetto riprende la lunga tradizione della prefabbricazione scandinava, riportandola alle origini del legno, dopo una parantesi in cui l’introduzione della lamiera sembrava aver messo da parte il materiale da costruzione principe di quelle aree. I suoi progettisti, storici e critici dell’architettura, diedero una rivisitazione modernista all’architettura che si può quasi dire tradizionale del Nord Europa. Prende il suo nome da dal modulo base quadrato di 225 cm di lato, che viene suddiviso orizzontalmente o verticalmente in tre fasce che possono essere occupate da sottomoduli piani opachi, trasparenti, apribili per le porte o attrezzati come scaffalature. Il tutto è sospeso da piedi regolabili molto facilmente, tramite meccanismo a vite, che risultano molto utili su terreni in pendenza. Sebbene la prefabbricazione dal punto di vista di struttura metallica e elementi intercambiabili potrebbe considerarsi parziale, è altresì vero che il concetto di partenza è l’unità-cubo, e la coesione strutturale è impossibile senza l’unità tridimensionale minima preassemblata. In ogni caso la scelta dei moduli di parete sostituibili apre molte possibilità di personalizzione: all’interno del singolo cubo, variando l’orientamento delle tre fasce per faccia e modificando le loro caratteristiche funzionali, estetiche e materiche, nonché ovviamente nella composizione dei diversi cubi che formano l’unità abitativa. Per configurazioni semplici il tempo di assemblaggio è di circa due giorni24. 24  Fernández-Galiano L., 2011. 1.32 Schema di composizione delle unità-modulo. 1.33 Unità abitativa, notare la somiglianza con casa Farnsworth. 27