ORE 12 ITALIA - Sanità 1/2017 | Page 35

ORE 12 ITALIA
cura ( bassa , media e alta intensità ) creano aggregazioni di pazienti , dove numero e qualità di operatori sanitari , medici e infermieri , vengono differenziati a seconda delle necessità . Per capire meglio questi cambiamenti vale la pena osservarli nei vari campi di applicazione dove le procedure endovascolari rappresentano mediamente tra i vari settori più del 65 % di tutte le terapie . Aorta – L ’ aorta , principale arteria dell ’ organismo è affetta da una malattia dilatativa , aneurismi dell ’ aorta , che in percentuale variabile porta alla rottura con elevata percentuale di mortalità , sino al 70-80 % in rottura acuta . Poco più di vent ’ anni or sono dall ’ idea di un chirurgo russo , Volodov , l ’ argentino Parodi a Cleveland ( negli Usa ) introduceva nella pratica clinica una tecnica di endo protesi aortica che avrebbe rivoluzionato la cura degli aneurismi aortici e avrebbe dato un impulso definitivo alle procedure endovascolari a tutti i livelli . Oggi grazie a questa tecnica con pochi giorni di ricovero , il più delle volte in anestesia locoregionale o locale si effettua l ’ intervento di Evar ( Endo vascular aortic repair ). In pratica un grosso Stent in nitinol o acciaio ricoperto di Dacron o Ptfee , che nei casi più estesi , toraco-addominali , con l ’ aggiunta di ramificazioni permette di ricostruire anche la porzione viscerale dell ’ aorta , il tutto eseguito attraverso tre piccole incisioni inguinali e al braccio . Insufficienza cerebro vascolare – Una delle cause più frequenti di ictus sono le stenosi carotidee , che vengono oggi spesso trattate con uno Stent inserito nella carotide attraverso una puntura inguinale o al polso . Un metodo in via di perfezionamento a causa di materiali non ancora adeguati ma che si può ipotizzare in futuro avrà ulteriori sviluppi . Arteriopatie Periferiche – La occlusione delle arterie periferiche provoca la gangrena che è la causa nelle regioni più popolate di 700-900 amputazioni d ’ arto maggiori all ’ anno . Un tema quindi di grande rilevanza epidemiologica che comporta grandi problemi nell ’ assistenza sia a livello ospedaliero che domiciliare . L ’ inserimento di tecniche di rivascolarizzazione endovascolare ha permesso di intervenire in una fase più precoce della malattia e ripristinare il flusso arterioso in maniera meno pericolosa riducendo le complicazioni e la mortalità operatoria . Questi i principali campi di azione a cui vanno aggiunte la chirurgia dei pazienti nefropatici , la chirurgia flebologica delle varici e della sindrome post trombotica e la chirurgia effettuata in urgenza per traumi . Credo risulti chiaro che la Sicve dovrà impegnarsi in un ’ azione politica e medica . Politica perché le Amministrazioni ospedaliere devono partecipare alle nuove conoscenze per facilitare l ’ uso della nuova tecnologia , uso che implica una spesa consistente per strumenti ed attrezzature . La spesa sanitaria potrà sopportare queste nuove tendenze a patto di una profonda riorganizzazione della disciplina : in tal senso la Sicve può e deve fornire strumenti e dati per facilitarne l ’ attuazione . Accanto a questo impegnativo progetto che sicuramente occuperà le nostre forze per alcuni anni , abbiamo messo in programma la valorizzazione dei giovani under 40 , che rappresentano circa un terzo dei nostri soci . A tale scopo realizzeremo iniziative che coinvolgeranno direttamente con ampie responsabilità i giovani più impegnati nella nostra Società . L ’ altro aspetto riguarda la definizione di un processo di internazionalizzazione cominciato pochi anni orsono . E ’ con grande piacere che raccolgo il testimone da Nicola Mangialardi , presidente sino allo scorso dicembre , che mi consegna un Società , come si suol dire , in salute con più di mille soci e relazioni internazionali e con le maggiori Società mediche del mondo . Ci aspetta un serio e importante lavoro sulla valorizzazione dei Drg , con una inchiesta nazionale per avere dati reali sulla organizzazione del lavoro nelle Unità operative di chirurgia vascolare sull ’ intero territorio nazionale , per un più proficuo rapporto con Agenas anche in relazione con il Pne . I già buoni rapporti con Assobiomedica , Fism e industrie in genere sarà assai utile in tal senso . In ultimo stiamo dando progressivamente alla Società una struttura che esalti la sua naturale vocazione trasmessa da tutti i soci , cioè l ’ attenzione ai bisogni dei pazienti che dipende in parte dal mutamento delle malattie ma anche da nuove esigenze del tessuto sociale , certo che in questi molteplici impegni il direttivo e i soci tutti saranno un fondamentale supporto al raggiungimento degli obiettivi .
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