ORE 12 ITALIA - Sanità 1/2017 | Page 18

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bevande alcoliche . Si calcola poi che il 9.6 % del carico di malattia nella popolazione europea e il 15.6 % degli anni vissuti da disabili siano prodotti dall ’ alcol . I costi diretti e indiretti che la società paga a causa dell ’ alcol , in senso generale sia di danni materiali a persone e patrimoni che in termini di costi sanitari , possono essere stimati tra il 2 ed il 5 % del Pil di ciascun Paese . La scarsa conoscenza del problema , il ridotto numero di Centri che se ne occupano , e le scarse risorse investite nel territorio , determinano seri problemi di gestione di questo fenomeno che è in costante crescita . Il 26 % dei pazienti ricoverati con Ppac non è individuato e , pertanto , non viene intrapreso nessun tentativo di affrontare il problema alcol che , spesso , è alla base della patologia che ha portato al ricovero . Il 25 % degli immigrati ha Ppac : la mancanza della famiglia , del lavoro , a volte anche di un tetto e la carenza di sostegno sociale sono fattori importanti che portano ad un eccessivo consumo di alcol che spesso sfocia in violenze , risse , aggressioni e danni a terzi . In Italia , nel 2015 , ci sono stati 246.920 feriti e 3.428 morti per incidenti stradali e il 40 % è legato al consumo di alcolici . Nel 2015 sono state elevate 42.857 contravvenzioni per guida in stato di ebbrezza . E ’ il caso di sottolineare che sotto i 40 anni di età gli incidenti stradali costituiscono attualmente la prima causa di morte Il problema quindi interessa particolarmente i più giovani . E , inoltre , il 15 - 18 % dei giovani consuma quantità eccessive di alcol per la propria salute . Il 28,8 % dei giovani tra i 15 e i 19 anni non percepisce il pericolo del bere a rischio . Gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte nella fascia di età tra i 18 e i 40 anni . L ’ alcol è presente con una percentuale valutabile intorno al 12 % dei casi registrati . Nell ’ ambito del progetto per contrastare l ’ abuso di alcol e la dipendenza , è stata attivata la collaborazione con il Dea del Policlinico Umberto I , attraverso una serie di misure volte a individuare i pazienti alcolisti e quelli con comportamenti a rischio . I dati rilevati attraverso il Sistema di gestione informazioni pronto soccorso emergenza ( Gipse ) nel Dea del Policlinico Umberto I , negli anni compresi tra il 2010 e il 2015 , mostrano che , in 3.750 pazienti , l ’ alcolemia è
Un immigrato su quattro presenta patologie alcol correlate che spesso sfociano in episodi di violenza e teppismo
Il 40 per cento degli incidenti stradali è legato al consumo degli alcolici . In un anno elevate 43mila contravvenzioni ad autisti sorpresi in stato di ebbrezza
risultata positiva , pur non essendo questo un esame effettuato di routine . L ’ età media dei pazienti è di 39 anni con un range tra i 13 e i 93 anni . È interessante evidenziare che una percentuale del 5.5 % di pazienti con alcolemia positiva sono minori . Il campione di pazienti con alcolemia positiva è composto per il 25 % da donne e per il 75 % di uomini . Le donne con alcolemia positiva sono in media più giovani ( 36 anni ) rispetto agli uomini ( 40 anni ) . Questo dato è molto preoccupante in quanto , come indicato dall ’ Organizzazione mondiale della sanità , l ’ organismo femminile , rispetto a quello maschile , risulta più vulnerabile agli effetti dell ’ alcol . È , inoltre , molto importante soffermarsi sull ’ esito del trattamento al Dea . Come registrato , il 30 %, dei pazienti con tasso alcolemico positivo è dimesso a domicilio ( 40 % delle femmine e 27 % dei maschi ); il 21 % è ricoverato ( 16 % delle femmine e 23 % dei maschi ); il 2 % è stato trasferito ; il 3 % dimesso in altre strutture ambulatoriali ; lo 0.4 % è deceduto in ps . Il rimanente 41 % è composto da pazienti che si sono allontanati spontaneamente ( 22 %) prima che potessero avere le cure necessarie per il problema dichiarato in accesso ( 15 % delle femmine , 25 % dei maschi ) e da pazienti che hanno rifiutato il ricovero ( 19 %: 24 % delle femmine e 18 % per cento maschi ). È importante sottolineare che la percentuale di pazienti che non hanno usufruito del trattamento del Dea , nonostante ne avessero fatto richiesta , è piuttosto alta ed è probabilmente dovuta all ’ instabilità emotiva di questi pazienti e / o al sopravvenire dei sintomi dell ’ astinenza da alcol . In conclusione se consideriamo gli ultimi dati del Sistema informativo dell ’ emergenza sanitaria ( Sies-Lazio ) aggiornati al febbraio 2015 , rileviamo che gli accessi al Dea del Policlinico Umberto I sono stati 10.185 in un solo mese , e quelli complessivi della Regione Lazio sono stati 38.223 , sempre nello stesso periodo . Proprio in considerazione di tali dati allarmanti , il CRARL , in collaborazione con la direzione dell ’ azienda Policlinico Umberto I , sta progettando un percorso terapeutico per i pazienti con Ppac per consentire una maggiore capacità di individuazione e un intervento più adeguato e incisivo .
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