INTERNO 1-2016 08/01/16 10.39 Pagina 8
DOSS
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IER
DOSSIER SULLE ECCELLENZE DELLA SANITÀ
LA TUTELA DELL’INDIVIDUO
Con il 2016 Nuova Finanza, come già annunciato, dedicherà ampio spazio alla
salute, tenendo come attore principale il cittadino. Di seguito l’intervento del Sottosegretario di Stato, Ministero della Salute, Vito De Filippo a cui seguiranno
scritti di numerosi luminari della medicina.
Vito De Filippo
“L
a Repubblica tutela la salute come fondamentale
diritto dell’individuo e interesse della collettività
e garantisce cure gratuite agli indigenti”. L’evoluzione normativa del Sistema Sanitario Nazionale Italiano ha
come punto di riferimento l’art. 32 della Costituzione. Il
Servizio Sanitario Nazionale, infatti, è stato istituito dalla
legge 23 dicembre 1978, n. 833
e benché nel tempo abbia subito
numerosi interventi di riforma,
l’impianto di base è rimasto il
medesimo. Sin dalla sua istituzione, è stato caratterizzato dai
principi di universalità ed eguaglianza, veri e propri assi portanti della riforma del 1978. Attraverso
il
principio
dell’universalità veniva sostanzialmente riconosciuto il diritto
ad un accesso generalizzato ai
servizi sanitari da parte di tutti i
cittadini, senza distinzione. La
portata di tale principio ha subito nel tempo alcuni correttivi,
determinando il passaggio da un
Vito De Filippo
concetto di universalità “forte”
e incondizionata - rispondente
al modello del “tutto a tutti a prescindere dai bisogni” ad un
concetto di universalità “mitigata”, finalizzata a garantire prestazioni necessarie ed appropriate a chi ne ha effettivamente
bisogno.
Con il nuovo assetto costituzionale derivante dalla riforma
del Titolo V avvenuta con la Legge n. 3 del 2001, i principi
di universalità ed uguaglianza caratterizzanti il Servizio Sanitario Nazionale sono stati correlati non tanto alla uniformità
organizzativa sul territorio, quanto al concetto di uguaglianza
rispetto ai livelli essenziali di assistenza.
Nonostante il nostro sia un servizio dal punto di vista tecnico
ritenuto tra i migliori in Europa, la percezione che i cittadini
hanno del sistema sanitario, in
termini di soddisfazione e di accesso alle cure, non è stata delle
migliori.
D’altro canto, gli effetti della
compartecipazione in termini di
equità complessiva del sistema
e di uguaglianza delle opportunità nell’accesso alle prestazioni
sanitarie, possono risultare davvero pesanti sino ad indurre i
cittadini – utenti a decidere di
rinunciare alle cure perché i ticket da pagare rappresentano un
male peggiore della stessa malattia che è necessario curare.
E paradossalmente, il ticket cresce proporzionalmente alla debolezza dell’utente: più l’utente
è debole e ha bisogno di cure e
più è elevato il contributo da sostenere.
Sono proprio i cittadini che vivono in alcune “zone critiche”
del nostro Paese, come ad esempio le Regioni sottoposte ai
Piani di “riqualificazione” e di “rientro”, ad essere i più colpiti
poiché, oltre a dover sostenere livelli di tassazione elevati e,
comunque, superiori a quelli delle altre regioni, devono farsi
Nuova Finanza - gennaio, febbraio 2016 - Pag. 8