Mi colpisce la collezione di statuine ricavate dall’assem-
blaggio di materiali organici. Sono ossa di animali lavate
e sbiancate a cui vengono associate noci, castagne,
scorticate solo da una parte. Guatelli come quando si
guardano le nuvole legge ed interpreta le forme di
questi materiali e così un osso irregolare diventa il corpo
-
cata, un volto espressivo, rugoso, mutevole al passare
del tempo. Lo stesso fa con pezzetti di legno trovati nel
esempio, il signor Sensodyne e mister Bostik. C‘è poi una
intera collezione di mulini realizzati con i gusci di noce.
Molti di questi oggetti nel tempo li ha costruiti per i suoi
“movimento della scuola attiva”, il mondo entra nella
scu ola e gli allievi vanno per il mondo. Ciò che sottolinea
è che i bambini spesso si meravigliano nel vedere la
testa della tigre, le corna di un cervo e che lo stupore
provoca emozione e l’emozione conoscenza.
Ma ogni stanza è una camera delle meraviglie, la più
-
glie in cui lo spazio arioso apre lo sguardo ad una fanta-
percorrono il mondo dell’astrattismo, dell’armonia, della
creativa. Gli oggetti non vengono ordinati infatti per
ciclo produttivo e per mestieri, ma per forma. È la forma
che indica la strada verso la “sostanza” delle cose. È la
forma però che rimanda anche a mondi archetipici e
intimi.
Attraverso lo stupore, la sospensione, intende entrare in
contatto con il visitatore perché di quegli oggetti, uno
per uno, ne conosce la storia, una storia di uomini, di
dignità degli umili, di un mondo che non è più facile
orologi. E così attraverseremo intere pareti ricoperte di
scatole di latta, testimonianza di fabbriche che non ci
simbolica dei contenitori di pomodoro, per esempio.
Poi passeremo per un ballatoio (anticamera) colmo di
orologi di plastica, da stazione, di ogni genere. Tutti
fermi ad un tempo mitico. Ricchezza e povertà, vecchio e
recente, nobile e dialettale, un coro unico di voci armoni-
che e anche dissonanti.
pensiero vitale, di arte contemporanea e persino di
contiguo alla camera da letto, riverso sulla sua Olivetti
Lexikon 80 ha dattiloscritto molte e molte schede,
ciascuna in 7 copie, con informazioni su un oggetto
-
menti di storie legate ad esso.
Per Guatelli sono “le cose minime” che ti danno la chiave
su cui sono costruite le impalcature delle cose, dei
discorsi, come per esempio il perno che sostiene la ruota
del carro e che ne consente il movimento.
Quanto vi restituisco in questo scritto è parte di fram-
menti ricavati da interviste ascoltate su youtube, quelle
a Guatelli pillole di saggezza, a Mario Turci, direttore del
Nel caso voleste saperne di più vi suggerisco di fare
scorrere le pagine del fumetto scritto da Pietro Clemente
video realizzato dal regista Filippo Chiesa, Ettore’s
wunderkammer. Di Ettore Guatelli si è scritto. Ne hanno
non dette da eccellenti studiosi e artisti.
scorgervi un foro che lo trapassa indica che per la donna
che l’ha usato è tempo di matrimonio, oppure una
cornassa, può raccontare forme di comunicazione tra gli
abitanti delle colline contigue, un paio di pantaloni
usurati e rattoppati mille volte nello stesso punto, posso-
no indicare l’automatismo di alcuni gesti e movimenti
legati ad un mestiere, un elmetto tedesco con l’aggiunta
di un manico può diventare uno scaldavivande.
Ogni stanza prende il nome dagli oggetti che contiene o
che la contengono. La stanza dei vetri apparteneva alla
del piacere di guardare” era quella dei genitori, l’antica-
è delle zuppiere e la sua stanza da letto è quella degli
Foto di Cristina Pantellaro
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