My first Magazine Gdr ita Legio 2018 di Qwein Molinari Michele 3.6 | Page 15
resto della notte trascorre tranquilla, e l’indomani i giocatori, si sentiranno ancora più stanchi e depressi, ma proseguiranno la marcia,
comunque qualsiasi cosa provino o escogitino, non riusciranno ad uscire dal bosco, anche salendo sulla cima degli alberi e spiando
oltre la volta arborea, vedranno solo un mare di foglie e alberi ben più vasto della foresta stessa.
I RESTI: Meglio se grazie a un rito di preveggenza, oppure un giocatore a caso, inciamperà contro un oggetto, piantato nel terreno
che suonerà metallico, procurandosi una leggera distorsione alla caviglia, che gli impedirà di correre e lo costringerà a zoppicare per
un paio di giorni. L’oggetto in questione, pare il fianco di un’armatura romana, parzialmente interrata. Scavando appariranno pure pochi
resti di ossa umane, consumate e erose dal tempo. L’armatura ha la stessa foggia con gli spallari a ala d’aquila. Se i giocatori
raccoglieranno i resti, mettendoli in un sacco, con l’intento di portarli con loro, in lontananza, apparirà una figura, Claudio Metello,
questi saluterà con la mano, poi si girerà indicando una direzione, sparendo lentamente. Se i giocatori seguiranno quella direzione, più
volte lo spirito di Claudio Metello riapparirà indicando la via, all’imbrunire, usciranno dal bosco, a pochi metri dal piccolo accampamento
romano. In breve le sentinelle avvisano del vostro ritorno, i comandanti accorrono, e tutti circondano il gruppo ascoltando la relazione e
guardando i resti che stanno portando assieme all'anello, molti sono gli applausi, e le grida di acclamazione, e la serata passerà tra
bevute e festeggiamenti.
LA FINE: Molti legionari, tra cui i mandanti della prova, resteranno stupiti dai racconti dei fatti accaduti, che esulavano dalla prova. Se i
giocatori, non vorranno raccogliere i resti di Claudio Metello, resteranno nel bosco, senza possibilità di uscita. Riaccompagnati a Roma
per consegnare personalmente il sigillo all’Imperatore, questi in presenza dei senatori, entusiasta, darà ad ogni giocatore un anello
d'argento, con sopra una serpe e un granato, il simbolo dell’appartenenza alla Inquirum Strigis Dopodiché, tutti i Senatori, vorranno
stringere la mano ai giocatori, e verrà fatto in loro onore un banchetto.
QWEIN
SECONDA AVVENTURA
INTRIGO A ROMA
ASSEGNAZIONE: I Giocatori avranno l’ordine di raggiungere Napoulus, e nella guarnigione
restare in attesa di ordini dallo stesso imperatore Lucio Settimio Severo, e durante questa
permanenza, negli alloggi militari, sentiranno strane voci, su una forte forma di depressione
, che ha colpito l’imperatore, portandolo quasi al suicidio per avvelenamento.
LA MISSIONE: Col passare dei giorni, tali notizie vengono gonfiate dalla popolazione.
Alcuni addirittura parlano già di una sua dipartita. Nei giorni seguenti, i giocatori verranno
rintracciati da un portaordini imperiale, un dispaccio con tanto di sigillo . Il Messaggio è del
Praefectus Superior Primo Claudio Sevesto, il testo dice: ” Ordine di rientrare a Roma con
ogni mezzo il più rapidamente possibile, date copia della missiva al Praefectus di Napoulus
in modo che agevoli il vostro arrivo. La lettera, appare chiaramente scritta in fretta, senza
fronzoli o inutili giri di parole.
STRANI MOVIMENTI: Nel contempo, i giocatori vengono a conoscenza, che l’intera I Legio Appia, (12.000 uomini, 8.000 fanti e
cavalieri e carri di supporto), una delle due legioni di stanza a Napoulus, comandate da Minicio Ottaviano Dux del castra di Napolus, si
sta preparando a muovere su Roma in pieno assetto di guerra. Lasciando di stanza nella città la II Legio Minervia (di pari forza). Cosa
stranissima specie in pieno territorio italico. Voci di bordello non attendibili o se richieste - terme - locande, forniranno una descrizione
di Ottaviano, quale fedelissimo dell’Imperatore, veterano di mille battaglie e uomo onesto. Sarà impossibile n conferire con lui. Pronti a
partire per raggiungere Roma, al seguito della legione già avviata, ben presto dopo poche miglia, vedranno il grosso delle truppe fermo
preparare anche se in pieno giorno il campo. Chiesto ai militi, verrà riferito che Minicio Ottaviano ha ricevuto ordine di rientrare a
Napoulus, direttamente dall’Imperatore. Nessun’altra spiegazione. Occorrono tre giorni a cavallo per raggiungere Roma.
ROMA: Arrivati alla capitale come sempre trafficata di carri, cavalli, mercanti che vanno e vengono, , rendendo ad un certo punto
impossibile proseguire, anche cercando vie parallele. Ben presto viene chiarito il motivo di tanto traffico, gruppi di soldati, formano un
cordone, sulla via principale che conduce a palazzo Imperiale, e in breve, lo stesso imperatore, su una grande biga trainata da sei
cavalli, saluta la folla, gettando di tanto in tanto qualche sesterzio provocando piccole risse. Appare in splendida forma. Impossibile
raggiungerlo anche mostrando il lasciapassare. Solo dopo almeno un’ora dal suo passaggio, a dispersa la folla sarà possibile
raggiungere il palazzo. Le guardie, vista la lettera, e gli anelli imporranno ai giocatori non meno di due ore di anticamera, poi un servo,
sicuramente non uno schiavo (Cletus) a giudicare dagli abiti costosi, si avvicina ai giocatori, e dice : “ Sono spiacente, ma l’Imperatore
al momento è occupato, e non può ricevere visite, chiede di restare a Roma a disposizione, di riferire a me dove alloggerete, così
quando lo riterrà opportuno, vi convocherà”. (Null’altro).
EDITTO IMPERIALE: Ai giocatori non resta che obbedire, e visitare la capitale. Dopo un paio di giorni, e nessuna convocazione, nella
capitale si sparge la notizia di un annuncio dell’Imperatore in Senato, una notizia che ben presto fa il giro di tutta la città. Un nuovo
editto in cui viene sancito che l’Imperatore Lucio Claudio Severo, non ritenendola più un organo militare indispensabile, scioglie di fatto
la Inquirum Strigis. Considerandole di fatto da ora truppe re