My first Magazine Animazione Sociale | Page 67

Per mangiare, un paio di possibilità: l’osteria di don Gallo e una locanda nel ghetto. dedicato a Fabrizio De Andrè. Uno spazio non grande dove sono esposti dischi in vi- nile originali, fotografie, libri e locandine e da cui può iniziare un trekking urbano nel centro storico, allo scopo di ricercare i luoghi più significativi del percorso umano e artistico dei cantautori.  Secondo alcune guide turistiche l’itine- rario che ripercorre le vie storiche care a De Andrè e agli altri interpreti della scuola genovese richiede una camminata tra car- ruggi e piazzette di circa due ore. Qualche esempio: i punti «dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi», tra via del Campo e la moderna piazza De Ferrari; la Foce, ci- tata ne Le acciughe fanno il pallone, il Roby Bar, ritrovo di artisti e personaggi bizzarri tra via Cecchi e Casaregis; poi vico Dritto di Ponticello, oggi fagocitato da piazza Dante, cantato nella colorita A dumene- ga, in cui nell’antica Genova si teneva la processione «domenicale» delle prostitute; infine Boccadasse, suggestivo borgo ma- rinaro dove abitavano Gino Paoli in una mansarda sul mare e Ciacola, la protago- nista de La Gatta. La città del porto antico da tempo ai primi posti tra i ristoranti consigliati da TripAdvisor a Genova. Ha prezzi contenuti e un menù tradizionale rivisitato. Provate la loro focaccia. In entrambi i locali presentatevi la sera con questa copia di rivista e vedrete che gli splendidi gestori di queste due locande uno sconto ve lo offriranno. La città dei cantautori Qualunque trattoria abbiate scelto, fate una passeggiata per raggiungere via del Campo 29 rosso, dove si trova il museo Al porto antico, l’Acquario ospita 12mila esemplari di 600 specie diverse, che si possono ammirare in ambienti che riproducono i loro habitat naturali. È il più grande acquario italiano e il secondo in Europa. Famoso è il Padiglione dei cetacei progettato da Renzo Piano. Qui si possono osservare i mammiferi marini da un tunnel seminterrato. Il Museo del mare è il più gran- de museo marittimo del Mediterraneo. All’interno imbarcazioni di ogni dimen- sione e tipologia, strumenti e carte nau- tiche. Attraverso postazioni multimediali e interattive, il museo offre al visitato- di don Gallo ci tengono a far sapere che solo loro hanno l’àncora appesa fuori dal locale. La trattoria prende il nome dal faro che domina il porto. Costruito nel 1543 è il secondo più alto d’Europa, e contattando l’associazione «Giovani Urbanisti» della Fondazione Mario e Giorgio Labò si può prendere parte a una visita guidata. La Locanda degli Adorno, già recen- sita dalla rivista (n. 301, 2016). Si trova in pieno centro storico in una parte risanata nell’ambito di un contratto di quartiere che ha interessato la zona del Ghetto. È