My first Magazine Animazione Sociale | Page 66

e vi a GENOVA PER NOI Raccogliendo la suggestione iniziale di Giorgio Sordelli, nel 2010 Animazione Sociale ha iniziato a raccontare le «locande sociali»: luoghi dove si fa buona cucina, si produce inclusione, si alimenta socialità. Numero dopo numero, ne abbiamo recen- site 80, realizzando una mappa di trattorie, agriturismi, circoli dove attraverso il cibo si creano opportunità di lavoro per perso- ne altrimenti escluse, gestiti con criteri no profit da associazioni, cooperative, gruppi di cittadini/e, ecc. Il senso dell’operazione era suscitare interesse verso operazioni commerciali coraggiose. Ci siamo trovati di fronte a gestori con le idee chiare, in molti casi abbiamo fatto splendidi incontri. A distan- za di tempo alcune realtà hanno chiuso i battenti, altre si sono trasformate, altre semplicemente ci sono sfuggite (per ora). Da questo numero di rivista vogliamo fare di più: aprendo due rubriche. La prima l’abbiamo chiamata “Come viandanti”. Intende esplorare l’anima so- ciale delle città. Siamo consapevoli che esi- stono innumerevoli guide dedicate a angoli nascosti, botteghe misteriose, spazi insoli- ti, ma vorremmo provare a creare sentieri di turismo sociale, rivolti a quanti amano visitare le città con l’animo del viandante, aperto agli incontri e all’inatteso. La seconda, come il lettore vedrà nelle pagine seguenti, si chiama “Invito al viag- gio”. Di volta in volta chiederemo a real- tà di turismo sociale di illustrare le loro proposte, invitando i lettori ad andare a scoprirle. Fare turismo sociale signifi ca ri- spondere a un bisogno di socialità, quasi uno stile di vita o una scelta di valore, con l’impegno di sviluppare legami, creare oc- casioni di arricchimento culturale, dare valore alle risorse del territorio. Queste nuove rubriche si avvarranno della preziosa collaborazione di Brunello Buonocore, che in questi anni è stato tra i più curiosi narratori di questi esperimenti sociali. (NdR) VERSO NUOVE VIE DI TURISMO SOCIALE Brunello Buonocore Inauguriamo questa nuova rubrica sal- pando da Genova. Parliamo prima di tutto di dove andare a mangiare. Ci sono un paio di possibilità. La città del buon cibo ‘A Lanterna, trattoria già recensita da Animazione Sociale (n. 241, 2010). È nota come il ristorante della comunità di don Andrea Gallo, che oggi può avvaler- si della remise en forme operata dallo chef Antonino Cannavacciuolo. Il ristorante fa parte della Comunità di San Benedetto al Porto, di cui don Gallo è stato il fonda- tore. In quest’impresa lavorano tra le 16 e le 18 persone: sette richiedenti asilo in borsa lavoro, cinque persone provenienti dai distretti sociali e dal Sert, e altre cin- que che sono lo staff stabile attorno a cui ruota chi arriva dalla Comunità o da altri percorsi. Ambiente multiculturale e ov- viamente pesce freschissimo. Attenzione perché a Genova altre trattorie fanno ri- ferimento alla lanterna, ma al ristorante