del socialismo. Questo metodo è ciò che
noi chiamiamo realismo socialista nella
letteratura artistica e nella critica lettera-
ria». Cosa singolare, Zdanov, benché si
rivolgesse a un pubblico di scrittori, si
servì più volte dei termini rappresentare
e rappresentazione, nonostante questo
termine sembri meno applicabile alla let-
teratura che alle arti visive. Ma è impro-
babile che si sia trattato di una svista.
In questo periodo decisivo la politica
culturale in Germania si occupò soprat-
tutto delle arti visive, mentre in URSS si
occupò soprattutto di letteratura. Nella
prima fase ebbero particolare impor-
tanza i metodi di condizionamento delle
masse e, sotto questo aspetto, la pittura, il
disegno e la scultura presentavano alcuni
vantaggi sulla letteratura. Nel 1918 Lenin
partì da questo presupposto, facendo del
suo piano di propaganda scultoreo mo-
numentale il perno della politica cultu-
Stalin in un manifesto del
realismo socialista. Pagine
28-29-30-31: manifesti
sovietici.
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