Modellismo115_2012-20-pagine.pdf Jul. 2014 | Page 16

Strana la carriera aeromodellistica di questo rivoluzionario idrovolante: il primo ad interessarsene fu Franco Bugada nel ’60, allora studente di ingegneria al Politecnico di Milano. Iniziò a costruirlo per la prima Coppa Schneider VVC, equipaggiato Un giovanissimo Franco Bugada col suo Piaggio Pegna ed alcune fasi del lancio e del flottaggio del modello che qui sotto vediamo assieme al Gloster IV ed all’MC72 di Taberna. fatto con lancio a mano. Per la verità Bugada aveva dotato il suo modello di un’elica marina funzionante con una potente matassa elastica che riusciva a metterla in rotazione e a tenere il modello sulle alette idrodinamiche per qualche metro. Ovviamente il G.20 era messo in funzione prima di lanciare l’elica marina e prima di mettere in acqua il modello ad un’inclinazione il più vicino possibile a quella necessaria con un G.20, ma non riuscì a completarlo per il giorno della gara a cui partecipò con un modelletto da allenamento ispirato lontanamente all’ M.C.72, dotato di un lento E.D. 2,46. Negli anni successivi presentò il suo Piaggio Pegna P.C.7 che, rifinito nei minimi dettagli allora noti, si piazzava nella prova a terra ai primi posti se non addirittura primo, battendo i bellissimi modelli di Taberna e Magrotti-Serra. Poi, però, nella prova di volo non riusciva a raggiungere i primi anche perché il decollo doveva essere 16 per il decollo. Vuoi per i cavi spesso in acqua, vuoi per l’assenza della velocità necessaria a tenere il modello sulle alette, non fu mai possibile vedere un decollo del P.C.7 in VVC. Bugada faceva lanciare il modello a mano. In genere gli “assistenti” erano gli amici Aldo Zana o Roberto Pennisi. Il modello veniva pilotato o da Bugada o da Pennisi. Nonostante la finezza aerodinamica e l’assenza della resistenza dei galleggianti il modello non riusciva a raggiungere in volo le velocità dei bolidi di Magrotti e Taberna e Bugada, che non è mai stato un bravo motorista, finiva sempre dietro di loro in classifica. Un altro Piaggio Pegna P.C.7 in VVC venne realizzato da Giuseppe Bruno di Napoli, detto affettuosamente “Pinotto”, personaggio simpatico e cordiale che si faceva un bel viaggio dalla Campania fino a Gavirate, in quel di Varese, per partecipare alla gara.