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La versione VVC della Coppa Schneider ebbe termine nel ’68 dopo aver raggiunto un record d’iscrizioni di ben 21 modelli nel ’66, di cui 16 volanti. Si dovette attendere il 1979 per l’edizione RC che fu quella più longeva e prestigiosa, con modelli accuratamente rifiniti grazie anche alle approfondite ricerche di documentazione ed al supporto in tal senso dell’A.V.A. di Varese che collaborava con tutti gli aeromodellisti appassionati fornendo loro disegni e dettagli. Bizzozero e il suo team furono splendidi. Nell’87 il francese Alain Vassel tentò la carta del Piaggio Pegna P.C.7, anche lui affascinato dal tipo di velivolo e dalle difficoltà intrinseche di questo progetto innovativo. Realizzò la replica del primo prototipo, riconoscibile praticamente per l’immatricolazione “126” anziché “127”. Utilizzò un motore a scoppio (OS 45 ABC) per l’elica aerea e montò sul suo albero una frizione. Il motore veniva avviato prima di mettere il modello in acqua, ma così aveva l’elica aerea ferma nel rispetto del reale. Un motore Alain Vassel col PC.7 alla Coppa Schneider del 1988 e l’emozionante momento del decollo. Il motore aereo era un OS 45, mentre l’elica marina veniva azionata da un motore elettrico. elettrico azionava quella marina che lo portava a planare sulle alette idrodinamiche. Poi, inserita la frizione e messa in funzione l’elica aerea, il modello decollava. Vi lasciamo immaginare la spettacolarità della cosa. C’era sempre un’ovazione ad ogni decollo. Vassel partecipò a due edizioni del Trofeo Schneider RC e vinse quella dell’88. Poi purtroppo distrusse il modello in prova. Un’altra riproduzione del Piaggio Pegna P.C.7 la si vide nel ‘76, quando i