Eduard Streltsov:
il Pelé bianco e la Piazza Rossa
Calciatore di talento, star, rivoluzionario
nella rivoluzione, prigioniero, simbolo: Eduard
Streltsov è stato molte cose. Marco Iaria ha
raccontato la sua storia nel libro “Donne,
vodka e gulag. La vita spezzata di Eduard
Streltsov, il campione”.
di Fabio Fanelli
Chi e cosa è stato Eduard Streltsov?
Uno dei più brillanti talenti della storia del calcio russo: centra-
vanti della Torpedo Mosca e della nazionale sovietica a cavallo tra
gli Anni 50 e 60. Alla vigilia del Mondiale 1958, a nemmeno 21 anni,
fu incastrato dal regime con una condanna per stupro e spedito
nel gulag. La sua carriera venne spezzata.
Quando hai scoperto questa storia?
Ne sentii parlare per la prima volta guardando un documen-
tario della BBC. Ho prima spulciato la stampa dell’epoca, poi
ho attinto alle fonti russe grazie a un amico traduttore e sono
entrato in contatto col nipote di Streltsov.
Cosa sarebbe potuto essere Streltsov se la politica e la Storia
non avessero stravolto la sua carriera?
Non lo sapremo mai. Prima del gulag era una stella osannata
dalla stampa europea. Gabriel Hanot, inventore del Pallone d’Oro,
scrisse che aveva “la statura di un semidio”.
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