Manuali - I Quaderni della consapevolezza volume 1 | Page 7

I L G AT T O D I S C H RÖ D I N G E R IL PENSIERO CREA? Quello che i fisici quantistici sembrano affermare è quindi che la nostra realtà fisica è semplicemente il risultato della nostra percezione. Ovvero, in base all'esempio della biglia/quanta lanciata sulla sabbia di uno dei messaggi precedenti, la cosiddetta "realtà" dipende unicamente da ciò su cui noi ci focalizziamo. Questo diventa così "visibile", diventa cioè una nostra realtà interna, una nostra convinzione, che poi la mente ci propone ai sensi come se fosse una coreografia esterna. La dottoressa Giuliana Conforto, fisica e ricercatrice dello spirito, nel suo testo "Luh, il gioco cosmico dell'uomo", così spiega ciò che è comunemente conosciuto come la storia del g a t t o d i S c h r ö d i n g e r, u n a t e o r i a c h e p o i d i v e n terà il concetto base delle ipotesi quantistiche sulla realtà e che si riferisce alla scoperta di Bohr sull’essenzialità dell’osservatore nel far "precipitare" nella realtà l’evento. "A un elettrone è data la scelta di passare in una di due fenditure, che stanno all'ingresso di una scatola chiusa in cui si trova un gatto. Dietro a una sola di queste due fenditure c'è un'ampolla contenente del veleno che, se l'elettrone dovesse sceglierla come punto di passaggio, causerebbe la sua rottura riversando il veleno nella scatola e determinando così la morte del gatto. In questo esperimento la scelta dell'elettrone non può essere osservata, altrimenti l'osservatore, con la sua presenza, potrebbe, evidentemente, influenzare la scelta. Durante l'esperimento il gatto - che non è possibile osservare fino a quando non si aprirà la scatola - è potenzialmente sia vivo che morto, ma solo l'osservazione diretta da parte dell'osservatore determinerà la risposta finale." Questa premessa ci lascia quindi pensare che, in base alla scelta "autonoma" dell'elettrone, l'osservatore constaterà poi l'una o l'altra evenienza. Tuttavia, come continua la dottoressa, la fisica quantistica ci stupisce affermando che è "la coscienza dell'osservatore che fa precipitare lo stato del gatto, a priori equi-probabile tra i due stati di vita e di morte, in una delle due opportunità." Ovvero, è lo stato d'animo dello sperimentatore, la sua convinzione e aspettativa anche inconscia, il fattore determinante la scelta, che credevamo autonoma, dell'elettrone. C'è da specificare che, "per garantire l'oggettività l'esperimento deve essere indipendente dalle influenze dell'ambiente; quindi il laboratorio è isolato il più possibile dalle interazioni esterne. Malgrado queste precauzioni, l'oggettività non c'è, perché a progettare l'esperimento e a esaminarne i dati c'è sempre il soggetto, con i suoi limiti di osservabilità e gli schemi teorici simili a quelli di tutti gli altri soggetti. (...) Il principio di indeterminazione di Heisenberg pone in evidenza la dipendenza reciproca tra soggetto osservatore e oggetto osservato." Secondo questa affermazione sembrerebbe che non esista una realtà "oggettiva" - per lo meno oggettiva in questo nostro mondo terreno prima che avvenga la misurazione, cioè prima che avvenga la presa di coscienza, da parte nostra, del risultato. E qui la fisica quantistica si spinge addirittura oltre. Infatti afferma che il risultato è sempre determinato dalle aspettative, spessissimo inconsce, del soggetto che "osserva" l'avvenire della cosiddetta realtà. GROSSI SCONV OLGIMENTI (…) Siamo in un periodo di grossi cambiamenti, ma il più grosso cambiamento deve avvenire dentro di noi, prima di tutto perché è voluto da noi, dal nostro spirito ( . ) Nel film Jurassic Parc viene detta una frase che per molti è passata inosservata "La creazione è un atto assolutamente voluto" la massa ignorante andrà subito a cercare chi ha voluto, senza domandarsi altro. Il cambiamento a cui sta andando incontro la terra è proprio questo "un atto voluto". (…) Caro .. cara ... Questa lettera non era firmata, non so perché, visto che la tematica è interessante. Infatti la teoria che "il pensiero crea", qui viene però ampliata e completata affermando che è "un atto di volontà" e, così facendo, ci indica un processo ben preciso che va dal pensare, l'analizzare la situazione per comprendere cosa si vuole trarne, studiando le varie possibilità, al decidere infine, facendo una scelta, per poi passare all'azione e realizzare ciò che si è scelto di attualizzare. 5 N o t a : E r w i n S c h r ö d i n g e r, f i s i c o a u s t r i a c