Manuali - I Quaderni della consapevolezza volume 1 | Page 15
Un gradino da superare fu quello di accettare che, in
questo mio percorso, potevo anche permettermi di sbagliare.
Così, poco alla volta, superando non poche titubanze,
dubbi e paure, ho lentamente cominciato a regalarmi
più spazio: il mio spazio. Da questa nuova posizione
ho potuto anche permettermi di scegliere a chi concedere favori e a chi no. E qui sono iniziati i problemi.
Nel momento che ho sviluppato una maggiore autonomia il mio "maestro" non perde occasioni per mettere in dubbio le mie decisioni. Se prima la sua vicinanza mi aiutava a fare delle scelte, ora che mi sto permettendo di farle da sola e in completa autonomia, mi
sento attaccata proprio dalla persona a cui devo maggiormente questo mio sviluppo interiore! Antonia
RICARICARSI DI
BEATITUDINE
Le ricerche dimostrano come, uno stato corporeo "sorridente", faccia aumentare la produzione di endorfine. Più la "beatitudine" aumenta,
più il nostro corpo sorride. Più sorride e maggiore è la stimolazione neuroendocrina e la produzione di sostanze "beatificanti", le endorfine
appunto!
Quando realizziamo quelle determinate cose
che portano godimento al cuore e fanno "sorridere" il corpo, siamo "beati", distesi, sereni, realizzati… l'energia circola magnificamente in noi,
i nostri sottili canali energetici si spalancano e
veniamo ricaricati da nuova e rigenerante energia che ci satolla.
Cara Antonia,
diciamo che, più o meno incisivamente, il fatto che tu
espone è alquanto usuale. Non solo in questo ambiente ma in ogni ambiente: genitori che fanno fatica a
lasciare decidere ai figli in autonomia, insegnanti che
desiderano continuare a essere considerati tali...
insomma è un atteggiamento abbastanza diffuso.
Oggi poi, con questa esplosioni di nuove "guide" una
miriade di individui, decisamente ben lontani dall'essere dei veri maestri di vita, si sono messi a predicare
una saggezza che non possiedono e da ciò i vari grovigli emotivi che provocano.
La sopraggiunta maturità dell'individuo che segue
tali personaggi è quella di accorgersi delle loro incongruità e staccarsi quindi dal loro seguito.
E qui è necessario saper fare quel passo che permetta
di superare l'attaccamento emotivo che, nonostante
tutto, ci ha legato a degli individui che sono stati
figure di rilievo nella nostra vita.
In un certo senso si farà loro da specchio, anche se
spesso, tali individui sono così pieni di sé da non
saper comprendere cosa avviene nel momento che ci si
stacca e quindi finiscono con l'attaccare l'adepto che
ora, al posto di continuare ad aver bisogno di loro,
sembra aver raggiunto una propria maturità che, tali
figure, proprio per la loro evidente incompletezza non
sanno accettare.
Cara Antonia, non lasciarti abbattere da questa reazione che hai incontra, sii invece soddisfatta del fatto
che hai visto l'incoerenza e sei stata capace di staccartene, non in molti riescono a farlo!
Quindi sarebbe opportuno fare quotidianamente un pieno di beatitudine, prendersi un appuntamento con se stessi per ricaricarsi di beatitudine. Ma cosa è in grado di produrre questo meraviglioso stato interiore e fisico? La bellezza!
Su questo concetto dovremmo però dilungarci
un pochino, perché tale definizione è usata troppo spesso in un senso allargato, non più corrispondente alla purezza del suo significato.
Infatti "bello" viene sovente utilizzato per indicare un qualcosa che è piacevole.
Il piacere è sempre il risultato di un ragionamento, in genere inconscio, legato solitamente al
proprio interesse, che determina se quel qualcosa è buono o positivo per noi.
Una cosa ci può piacere perché, per esempio, è
"utile" nel farci apparire, in quanto possedendola noi inconsciamente mettiamo in evidenza
l'appartenenza a un determinato gruppo sociale… e questo ci gratifica, ci fa piacere, appunto.
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Questo piacere comporta una momentanea produzione di beatitudine che però si esaurisce in
fretta; quello stesso oggetto, dopo un po', perde
il suo potere di apportarci piacere e si svuota. A
quel punto lo dobbiamo sostituire con qualcosa
d'altro, in modo da garantirci una rinnovata dose
di piacere.