MAGAZINE 7 MAGGIO RIVISTA DEFINITIVA 7 MAGGIO | Page 12

TI ALZASTI FELICE “Ciao sorellina, oggi si scende in piazza, oggi si protesta”, ma tu ignoravi che quel tragico giorno sarebbe stato l’ultimo della tua vita. […] “Liliana, vedrai, un giorno cambierà tutto, saremo liberi nel Socialismo ed in un mondo di eguali”. […] Invidiavi i giovani coraggiosi che morivano da eroi, ma di questo adesso non ne puoi dubitare perché anche tu sei morto come un vecchio partigiano nel fiore degli anni più belli.” (Liliana Citro) Durante l'Open day,tenutosi a Gennaio,l'Istituto Comprensivo "Salvemini" ha ospitato gli scrittori Anselmo Botte e Marianna Caponigro.I due ci hanno guidato nel trattare le tematiche dei migranti e della violenza sui minori attraverso la presentazione e l' analisi dei loro romanzi,dai titoli rispettivamente "IL RACCOGLITORE DI PIGNE"e "IL CASTELLO DI ARIANNA" .E' in quell'occasione che abbiamo conosciuto Anselmo Botte che successivamente é ritornato nella nostra scuola ed ha nuovamente suscitato in noi grande interesse approfondendo ciò che è avvenuto nel 1969 a Battipaglia. Ci ha presentato anche Mario Maiorano,il presidente dell'associazione "Battipaglia 9 Aprile 1969",il quale ci ha raccontato assieme ad Anselmo i fatti di quella lontana primavera. A Battipaglia molte fabbriche iniziarono a chiudere, tra cui il tabacchificio e lo zuccherificio. Questi eventi scatenarono una profonda crisi nel popolo poichè aumentò il tasso di disoccupazione. Di conseguenza i cittadini decisero di scioperare. Durante questa manifestazione la polizia per tranquillizare gli abitanti sparò dei colpi in aria e ad altezza uomo uccidendo due persone tra cui un diciannovenne che manifestava. Il ragazzo si chiamava Carmine Citro, ora è sepolto al cimitero di Battipaglia. L'ultima volta fu avvistato alla stazione ferroviaria insieme agli amici, per lui era un giorno importante "quello dello sciopero del 68". Con sicurezza scese in piazza a scioperare senza immaginare che quel giorno era quello della sua fine.I familiari erano preoccupati ma lui con determinazione uscì in strada. All' udito degli spari la madre del ragazzo capì che era la fine di suo figlio un ragazzino di 19 anni che donò la sua vita per gli altri. Teresa Ricciardi era una donna di trent'anni insegnava alle scuole medie ed era una signora dall'animo gentile e pacato fu colpito da un proiettile nel petto che le spaccò il cuore in due. Il giorno dopo ad i suoi funerali c'era tantissima gente ma anche la televisione ed i giornali proprio perchè questo fu un evento che segnò la storia d'Iltalia. Oltre alla crisi economica a Battipaglia subentrarono altri tipi di problemi tra cui il basso incremento demografico dovuto dall'emigrazione di molte famiglie che hanno visto sparire il lavoro sotto i loro occhi. Noi abbiamo visto delle foto che mostrano le stazioni affolate di cittadini disperati di lasciare la loro città. In memoria dei 50 anni dell'evento, presso la scuola De Amicis con la presenza del Sindaco ( Cecilia Francese), Anselmo Botte e il consigliere Regionale ( Franco Picarone ) noi ragazzi abbiamo ricordato quei momenti di dolore attraverso documenti, fotografie e documentari. . . In un documento fu riportato questo:"Dopo Avola,Battipaglia Due morti nel paesino siciliano,due morti nel grosso centro salernitanoSembra un prezzo fisso,una tassa di sangue che le popolazioni meridionali devono pagare per impedire se non altro di finire nel dimenticatoio.due morti e parecchie decine di feriti per comparire sulle prime pagine dei giornali che "scoprono"improvvisamente la drammaticità dei problemi del Mezzogiorno.Ma Battipaglia è,per certi aspetti diversi,d'Avola.Ha in comune la violenza poliziesca,la determinazione provocatoria dei padroni di continuare a dominare letteralmente le popolazioni con la complicità dell'apparato dello stato;la sollevazione popolare contro la violenza e l'arbitrio esercitati ai livelli dell'occupazione discriminativa prima, per l'interesse che abbiamo dimostrato per la vicenda accaduto in passato che non vorremmo che si ripetesse in futuro. Noi siamo stati designati portatori della memoria se pur triste.Oggi il tempo si sta ripercuteno su di noi,il passato sta diventando presente,la chiusura della TREOFAN sta portando la disoccupazione di molti lavoratori, cioè ci ha invitato a ragionare su molti aspetti positivi e negativi che hanno caratterizzato la nostra Battipaglia.Abbiamo imparato a riflettere sul passato per avere un futuro migliore. 12