LUCE estratti LUCE 324_Calatroni_Silvia Perego | Page 4

Anzini ¶ LIGHTING DESIGNERS Silvia Perego Amo il buio Villa Borromeo d'Adda, Arcore, 2017-2018. Cliente / Client: Atelier(s) Alfonso Femia AF517 di Andrea Calatroni L a luce per Silvia Perego è … Ascolto. È un processo silenzioso, fatto di attesa, rispetto, osservazione, relazione per e con lo spazio architettonico. È la traduzione dell’attimo in cui l’architetto, l’interior, il committente ti portano all’interno del proprio pensiero. È il dialogo che si crea con lo spazio. La luce per me è il tramite per poter vivere ogni giorno accanto alla mia più grande passione, l’Architettura. Da dove è partita per elaborare l’idea di luce al Padiglione dell’Iran a Expo 2015? La Persia ci racconta un rapporto con la Luce profondo, antico. Abbiamo ascoltato quel mondo, fatto di eleganza, trame, tessuti, ombre, elementi liquidi, natura. Ci è stato richiesto il solo intervento di show-lighting, e la magia di quelle terre si è tradotta in luce attraverso un forte dialogo con l’architettura. Il progetto inoltre si è caratterizzato per una forte presenza di componenti multimediali (un LEDwall di notevoli dimensioni attraversava l’intero padiglione). I contenuti trasmessi hanno fatto sì che la luce divenisse ancor più un elemento chiave, in funzione dell’immagine diffusa si creavano trame nuove ed emergevano suggestioni nascoste. Cosa pensa dell’illuminazione urbana delle nostre città? Mi colpisce sempre sorvolare l’Europa di notte e osservare la differente percezione degli insediamenti urbani. Nei paesi del centro e nord Europa tutto è avvolto da una luce calda, delicata, spesso circondata dal buio. L’Italia è invece quasi una ragnatela continua luminosa, con differenti toni di colore. Siamo molto tecnici. Rispondiamo attentamente alle norme ed è corretto. Mi chiedo spesso quanto ciò non ci consenta più di attribuire una valenza emozionale al progetto. E tutto questo non riguarda solo le città. Il mio studio si trova sulle LIGHTING DESIGNERS / LUCE 324 61