LUCE estratti LUCE 313_Ceresoli_Alma Mater | Page 6

roidi dai volumi tattili increspati, forme ellittiche sinuose che dialogano con lo spazio e simulano volumetrie organiche della crosta terrestre o lu- nare; tutto dipende dai punti di vista. Queste mi- steriose sorgenti di luce illuminano gradualmen- te gli spazi in penombra con bagliori modulati e diffusi intorno al Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, simbolo di equilibrio tra il mondo na- turale, quello artificiale e umano, adagiato sul pa- vimento, per la prima volta realizzato con la torba lombarda: una terra fertile e generosa, come la Natura. I dischi (di 170 cm di diametro), fluttuanti come i pianeti intorno alla Terra, riconfigurano e alterano la percezione dello spazio, materializ- zano corpi organici luminosi che emanano un’in- descrivibile sensazione, un desiderio di tornare nel grembo della Terra, al di là delle tenebre, fino alla soglia della vita, dove tutto si origina, e dove spirito e materia convivono in equilibrio perfetto. L’autore-artigiano, parmense di origine e lombar- do di adozione, imprenditore appassionato per vocazione di oggetti luminosi che plasmano e sperimentano la potenzialità espressiva di mate- riali diversi, è il fondatore dell’azienda “Catellani e Smith”, a Villa al Serio (Bergamo), attiva dal 1989. Non si definisce designer né tanto meno artista, perché lo imbarazza; di sé è solito dire, con la verve ironica di chi non si prende mai troppo sul serio, che ama la cultura del fare, il dare corpo alla luce inseguendo visioni di forme originali, uniche, fuori da mode e tendenze, con l’onestà di un autentico “operaio” con le mani impastate nel- la materia, come un mago appassionato nell’in- ventare forme in bilico tra tradizione funzionalista e ispirazione organica, una bio-scienza che non esiste in natura. Le sue lampade, dalle esplicite ispirazioni alla natura e al cosmo, hanno conqui- stato il mercato internazionale e caratterizzano l’eccellenza italiana nel competitivo mondo della produzione di illuminazione, dove nulla è facile come appare. The Alma Mater is female, sublimated into a fertility goddess as Ceres and Cybele, represented here by a synesthetic and transverse installation designed by Yuval Avital that is halfway between installation and performance, inspired by the “mater- nal womb”, embracing, to be lived more than to be told. From Afghanistan to Brianza, through particular effects of light and shade specifically designed by Enzo Catellani: in the dim light of the former indus- trial building, turned into a impressive workshop for new aesthetics, glows of light emitted by forty slowly swinging weightless discs, coated with gold leaf and lit by micro 1 W LEDs, are dancing, tracing an ideal vibrant wave, a sinuous shell inspired by the golden skies of the Byzan- tine iconography. The visitor, once crossed the entrance threshold, metaphorically engages in a pathway out of time and history, lost in a mystical and sacral aura full of suggestions. His discs-asteroids, with their tactile crinkled volumes, are scenographic, though not invasive; sinu- ous elliptical shapes that interact with the space and simulate the organic volumes Alma Mater photo © Rossana Gombetti Alma Mater photo © Paolo Chinazzi 50 LUCE 313