Editoriale
di / by Mariella Di Rao photo © Ilario Fabbian - IEFFE Studio
Comunicare la cultura della luce è la mission del nostro lavoro e , in questo numero , abbiamo cercato di farlo nel modo più ampio e trasversale possibile , raccontando l ’ elemento luminoso nei suoi diversi ambiti di applicazione e interpretazione , non solo nella sua accezione funzionale , ma anche come elemento materico che nelle mani sapienti del lighting designer può plasmare gli spazi e suscitare emozioni potenti . Un percorso , quello del progettista della luce , complesso che richiede sottile psicologia , sentimento del luogo , conoscenza densa della materia e del saper fare , capacità di incrociare arti e saperi diversi che si trasformano in spazi , pubblici o privati che siano , in cui vivere momenti diversi della nostra esistenza dove l ’ illuminazione diventa esperienza visiva , dimensione del vivere e dell ’ abitare . Una dimensione , questa , che è stata raccontata durante la design week , all ’ interno dei padiglioni di Euroluce da una pluralità di voci curatoriali e progettuali che hanno coinvolto l ’ arte , la fotografia e il design . Una felice contaminazione che abbiamo ritrovato anche negli show room , nei cortili e nelle stanze di splendidi palazzi , gioielli dell ’ architettura milanese che hanno aperto per l ’ occasione le loro porte a designer , aziende e creativi di tutto il mondo . Luoghi che si sono trasformati in palcoscenico non di semplici allestimenti , ma di installazioni artistiche , esperienze immersive multisensoriali . Contesti dove la musica , le immagini , la luce e l ’ utilizzo artistico e creativo di diversi materiali ci hanno riportato in una dimensione onirica che ha restituito una percezione della luce nella sua più ampia capacità di trasmettere emozioni e messaggi anche sociali e politici . Anche per questo abbiamo incontrato una lighting designer iraniana che ci ha raccontato la situazione delle donne in Iran e come la cultura sia l ’ arma più forte che hanno a disposizione per combattere
Mariella Di Rao è direttore della rivista LUCE e LUCEweb / Mariella Di Rao is editor-in-chief of LUCE magazine and LUCEweb ed emanciparsi . Sono sempre più convinta che , oggi , la divisione tra differenti discipline non abbia più senso e che la creatività e la capacità narrativa siano gli elementi che possono legare mondi diversi come l ’ arte , il design , il teatro , la tecnologia , il cinema , solo per fare alcuni esempi . Per questo abbiamo scelto di raccontare esperienze diverse , ma sempre affascinanti , di vivere la luce : da quella magica dei quadri del pittore olandese Jan Vermeer , dove ogni dettaglio e ogni particolare materico è investito da un fascio di luce che ne esalta la forza espressiva , a quella degli interventi che rappresentano esempi importanti del valore aggiunto che può apportare questo elemento , quando è sapientemente introdotto e pensato fin dall ’ inizio della progettazione di uno spazio indoor o outdoor che sia . Dalla luce onirica , intima e spirituale di Andrea Anastasio , designer , artista , appassionato studioso di filosofie orientali e di Michael Anastassiades , designer londinese di origine cipriota le cui opere sono esposte nelle collezioni permanenti dei principali musei del mondo , a quella che emerge dalle ricerche sulle nuove frontiere dell ’ illuminazione e della tecnologia che oggi ci permettono di creare una luce più etica , meno invasiva e più rispettosa della salute e del benessere umano , animale e dell ’ ambiente che ci circonda . Una sfida per i progettisti che richiede un approccio alla professione sempre più aperto al nuovo e la possibilità di avere strumenti di formazione e aggiornamento . Anche per tale motivo che , da questo numero di LUCE , inauguriamo la nuova rubrica Lettere agli Esperti , uno spazio dedicato ai lettori dove esporre idee , commenti e porre domande sulla luce e sui suoi diversi e ampi ambiti di applicazione , per garantire una sempre maggiore e più proficua interazione con il pubblico e rispondere in modo concreto a tutte le sue esigenze professionali .
Editorial
The mission of our work is to communicate the culture of light and , in this issue , we have sought to do so in the most extensive and wide-ranging way possible , recounting the lighting element in its various areas of application and interpretation , not only in its functional aspect , but also as a material element that , in the skilful hands of the lighting designers , can shape spaces and arouse powerful emotions . The lighting designer ’ s path is a complex one that requires subtle psychology , a sense of place , a deep knowledge of materials and know-how , the ability to understand and mix different arts and knowledge that are transformed into spaces , whether public or private , in which to live the different moments of our existence , and where lighting becomes a visual experience and a dimension of living and dwelling . This dimension was told during the design week , in the pavilions of Euroluce , by a plurality of curatorial and design voices involving art , photography and design . It was a happy contamination that we also found in the showrooms , in the courtyards and in the rooms of splendid palaces , the jewels of the Milan architecture that opened their doors to designers , companies and creatives from all over the world on this occasion . These venues were turned into stages not for mere installations , but for art installations , for immersive multisensory experiences . These were contexts where music , images , light and the artistic and creative use of different materials brought us into a dreamlike dimension that offered a perception of light in its fullest capacity to communicate emotions and messages also social and political . This is also why we met an Iranian lighting designer who told us about the situation of women in Iran and how culture is the strongest weapon they have to fight and emancipate themselves . I am all the more confident that , today , the division between different disciplines no longer makes sense and that creativity and narrative capacity are those elements that can connect different worlds such as art , design , theatre , technology and cinema , to name but a few examples . This is why we have chosen to recount different , but always fascinating , experiences of experiencing light : from the magic of the paintings by the Dutch painter Jan Vermeer , where every detail and every fine material point is invested by a beam of light that enhances its expressive power , to the lighting projects that offer relevant examples of the added value that light can bring , when it is skillfully introduced and thought out right from the start of the design of an indoor or outdoor space . From the oneiric , intimist and spiritual light of Andrea Anastasio , designer , artist and keen scholar of oriental philosophies , and Michael Anastassiades , the London-based designer of Cypriot origin whose works are exhibited in the permanent collections of the world ’ s main museums , to that which emerges from the research on the new frontiers of lighting and technology that nowadays allow us to create a more ethical , less obtrusive light that is more respectful of human and animal health and well-being and of the environment that surrounds us . For the designers , this is a challenge that requires an approach to the profession that is more and more open to the new , and the possibility of having training and updating tools as well . Also for this reason , from this issue of LUCE , we are inaugurating Letters to the Experts . It is a new column , a space dedicated to readers , where they can put forward ideas , make comments and ask questions about light and its various and broad areas of application to ensure an ever greater and more profitable interaction with the public and respond in an effective way to all their professional needs .
16 LUCE 344 / EDITORIALE