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Illuminazione del Foro di Augusto (a sinistra) e del Foro di Traiano (sotto), a cura di Vittorio Storaro e Francesca Storaro / Lighting of the Forum of Augustus (left) and of the Forum of Trajan (below), designed by Vittorio Storaro and Francesca Storaro le lanterne a rischiarare l’ambiente. La bellezza della nostra generazione è stata quella di lavorare con i maggiori registi italiani, da Visconti a Fellini, da Antonioni a Zeffirelli, autori che portavano avanti fermamente l’idea che ogni film doveva avere una visione specifica. Un fondamento che Bernardo mi ha insegnato molto bene! Cosa si prova quando si rientra a casa dopo un’esperienza di tali proporzioni? Quando sono tornato a Roma per una pausa di lavorazione dopo i primi sei mesi, proprio in questa casa dove vivo ora, cosa facevo? Non parlavo, non uscivo, non guidavo… Ero come Martin Sheen nella stanza all’inizio del film! Non vedevo l’ora di tornare nella giungla, perché dovevo completare il ragionamento che avevo fatto sotto il punto di vista ideativo. Sentivo il peso di questo pensiero sulle spalle. Dovevo portarlo a termine! Dopo Apocalypse Now w ci fu un momento in cui non sapevo più come andare avanti, mi sono fermato a studiare per un anno il colore, la sua valenza simbolica, approfondendo gli aspetti legati alla percezione e alla fisiologia. Contemporaneamente iniziarono a invitarmi in molte Università per parlare del mio lavoro, quindi pensai che scrivere libri poteva essere un modo per essere dappertutto e, grazie al mio editore e all’Accademia dell’Immagine che mi hanno supportato in questo progetto editoriale, sono riuscito a creare i miei libri. Lei ha dedicato studi approfonditi ai maestri della pittura di tutti i secoli. Quest’anno si celebra il 500° anniversario della scomparsa di Leonardo da Vinci: a che punto della sua ricerca artistica si innesta l’incontro con Leonardo? Ho visto Leonardo la prima volta nel 1975, visitando il Cenacolo; era il periodo in cui stavo girando Novecento. Entrando nella sala del refettorio rimasi subito colpito dal perfetto equilibrio compositivo dell’affresco, dopo averlo a lungo osservato chiesi quali fossero le sue dimensioni: 440 x 880 centimetri mi risposero. Rimasi sconvolto! Il formato era 1:2! Leonardo da Vinci, prima di Giordano Bruno, prima di Copernico, prima di Galileo, ha posto l’essere umano al centro del Mondo nella persona di Gesù! Dalla sua testa, che viene definita “punto uomo”, dipartono e convergono tutte le direttrici dell’universo! Leonardo con l’Ultima Cena ha scavalcato tutti! Attualmente sta lavorando in Belgio a un progetto dedicato a l’Ultima Cena di Leonardo. Può svelarci alcune anticipazioni? Già l’anno scorso stavo lavorando al progetto di una monografia sul Cenacolo e avevo iniziato a fare ricerche e sopralluoghi a Milano, ad Amboise e a Vinci. All’inizio di quest’anno Apocalypse Now, final cut è da poche settimane tornato nelle sale cinematografiche per celebrare i 40 anni! In uno dei suoi libri afferma “Apocalypse “ Now avrebbe cambiato la vita di quasi tutti noi”. Cosa intende con questo pensiero? La ragione è semplice! Ogni momento della nostra vita si identifica con il momento professionale che stiamo vivendo, oltre che con quella precisa fase personale: l’incontro con una donna, la nascita di un bambino, la scomparsa di una persona cara. Questo spazio di vita acquisisce nel ricordo una sua identità specifica. Nell’esperienza che io ho avuto attraverso il mio lavoro, quando inizio a girare, il film a cui sto lavorando rispecchia ciò che io sono in quel momento: sono giovane! Sono un uomo sposato! Sono da poco diventato padre… Queste emozioni, insieme a ciò che sto imparando e sviluppando sotto il piano creativo e professionale, forse si ripercuotono anche nel mio rapporto con mia moglie e i miei figli… oppure viceversa! Quel pezzo di vita è esattamente ciò che io sono. Mentre lo percorro, per quanto io possa aver studiato, fatto ricerche e preparato il percorso che vorrei poter fare, mentre lo vivo si modifica, cambia… influiscono le collaborazioni, influisce la diversa emotività di quella giornata. Sto crescendo, sto imparando, sto invecchiando, sto amando. So che tra l’inizio e la fine di un pezzo di strada percorsa siamo diversi. Se questa strada è così lontana, è così lunga, è cosi costosa, è così drammatica, quindi è anche così pericolosa, certamente la mia possibilità di cambiamento è molto ampia. Quando abbiamo girato Apocalypse Now w sono stato quasi due anni nelle Filippine, e quel cammino svolto durante la lavorazione, oltre a essere stato lungo, faticoso e drammatico, sentivo che per me era il più meraviglioso, perché sentivo che cambiavo. MAGIC LANTERN / LUCE 329 31