LOGISTICA E TRASPORTI Marzo/Aprile | Page 13

di contrattazione contrattuale , ma perché l ’ attuale convivenza non ci ha permesso di crescere . Pertanto , se oggi le nostre imprese sono piccole , spesso in mano a operatori quasi monopolisti che fanno il bello e il brutto a loro piacere , non esprime una vera classe imprenditoriale né manageriale , non abbiamo campioni nazionali della logistica , tutto ciò conferma che la strategia seguita finora era sbagliata ”.
Un ritorno alle origini , che però risalgono al secondo dopoguerra , un altro mondo , ma oggi questa posizione non rischia di isolarvi ? “ Noi non ci sentiamo i primi della classe , se è questo che vuole intendere , però se i risultati della politica anche soltanto degli ultimi trent ’ anni sono quelli che vediamo oggi , qualche domanda occorre porsela . Lo scenario dei trasporti e della logistica in Italia è deprimente e non rinneghiamo il nostro passato né sconfessiamo quello che abbiamo fatto . Anche la Fiap ha le sue responsabilità se siamo arrivati a questo punto , ma è giunta l ’ ora di cambiare . Non si può più interpretare la rappresentanza come l ’ esclusiva ricerca di finanziamenti o lavorare soltanto per ottenere rimborsi autostradali o incentivi da distribuire a pioggia alle imprese . La Fiap ha dimostrato di essere un ’ associazione più indipendente e più innovativa di altre ; quindi , chi meglio di noi può stimolare il comparto a pensare e a fare in modo diverso ?”.
Ci parli , allora , della vostra proposta … “ Mettere sul tavolo progetti concreti , aperti alla collaborazione di tutti coloro che vorranno impegnarsi e lavorare con noi , senza distinzioni di colore o di credo politico , per il bene del settore del trasporto e della logistica e non per il proprio tornaconto personale . Vogliamo uscire una volta per tutte dalla logica delle poltrone , dei vuoti cerimoniali e delle rendite di posizione che da oltre trent ’ anni ingessano questo comparto . Lo diciamo chiaramente : a Fiap non interessa essere seduta a tavoli inutili soltanto per occupare una poltrona . Come dico spesso , noi della Fiap siamo fortunati , perché siamo indipendenti . Il nostro sostentamento deriva come un romanzo , attraverso le grandi lotte degli autotrasportatori , tra speranze e delusioni , alleanze costituite e naufragate , e questo trovarsi in più occasioni a dover “ risalire la china ” per riguadagnare la fiducia del popolo dei camion che passa dall ’ entusiasmo alla delusione , complici i governi che attribuiscono al trasporto su gomma grande importanza , ma soltanto a parole , l ’ industria che nei fatti vuole sottopagare il servizio e le stesse associazioni di categorie a cui Silvio non risparmia critiche affermando che “ Invece di fa crescere la categoria da un punto di vista manageriale , li abbiamo trasformati ( grazie ai bonus n . d . a .) in parastatali ”. Silvio Faggi considererà per tutta la vita gli autotrasportatori la sua seconda famiglia , nella quale infonderà senza risparmio intelligenza , tempo ed energia , senza smettere mai di essere vicino a chi i camion li gestisce e a chi li guida , con una spiegazione tecnica , la risoluzione di una questione fiscale , una chiacchierata per tirare un po ’ su un operatore avvilito , o dare una reprimenda sanguigna , da romagnolo , se ce n ’ era bisogno , sempre pronto poi ad andare a cena
Oltre alla storia personale di Silvio Faggi , storico Segretario generale della Fiap , il libro a lui dedicato dall ’ associazione offre uno spaccato dell ’ autotrasporto degli ultimi quarant ’ anni
tutti insieme in una di quelle trattorie caserecce che amava tanto . Non è un caso quindi che la mattina del 14 dicembre 2021 , quattro giorni dopo la sua scomparsa , alle 10 precise , tutti i camionisti d ’ Italia , ovunque si trovasse il loro mezzo , hanno salutato con un colpo di clacson Silvio Faggi , l ’ amico degli autotrasportatori .
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