6 | LO SPORT cremonese | Martedì 3 marzo 2020
INTERVISTA
Simone Palombi
e il pallone: è una
questione di feeling
“Il calcio è un affare di famiglia, ma non ho mai tralasciato lo studio”
di Daniela Fioni
I
l feeling che Simone Palom-
bi ha con la palla è qualcosa
di davvero profondo, che va
ben oltre il terreno di gioco:
si tratta di una devozione totale,
che lo ha guidato fin da quando
era piccolissimo: “Io e mia sorel-
la Claudia giocavamo nel cam-
petto che l’azienda di papà met-
teva a disposizione per i figli dei
dipendenti: da lì non abbiamo
più smesso”. Da Tivoli, periferia
di Roma, Simone e Claudia non
hanno più cessato di rincorrere
quel pallone e, insieme ad esso,
i loro sogni: “Il calcio probabil-
mente era già scritto nel nostro
destino, dovevamo solo trovare la
nostra strada”.
La famiglia Palombi ha sempre
supportato i desideri dei figli: “In
casa tutti tifano Lazio, a parte
nonno: lui tiene alla Juve ed è vi-
sto un po’ come la pecora nera.
Papà e mamma hanno sempre
cercato di accontentare me e mia
sorella, facendo talvolta anche
sacrifici, pur di permetterci di
essere felici”. Dopo i primi anni
nella scuola calcio del Tivoli, Si-
mone viene selezionato dalla La-
zio: “Uscivo da scuola e correvo
agli allenamenti a Formello. Poi,
quando rientravo la sera, mi at-
tendevano i compiti e lo studio.
Tutto il settore giovanile l’ho fat-
to da aquilotto, fino all’esordio in
prima squadra”.
Un’emozione ancora viva, che Pa-
lombi non riesce a celare quan-
do la racconta: “Era il 20 agosto
2017: ho capito che sarebbe stato
il mio turno già durante la rifini-
tura. Caicedo non era nella sua
condizione ottimale, Luis Alber-
to rientrava da un infortunio e,
anche se la concorrenza in at-
tacco era davvero tanta, mister
Simone Inzaghi ha scelto me”.
Già, lo stesso mister che cono-
sceva Palombi fin dai tempi degli
Allievi Nazionali e che lo aveva
accompagnato per due stagioni
Il colpo di testa di Simone Palombi contro il Trapani che ha portato i grigiorossi sul momentano 2-0 e la sua esultanza
consecutive nella Primavera: in
quelle annate, i giovani aquilot-
ti hanno conquistato due Coppe
Italia e una Supercoppa e Palom-
bi ha collezionato 92 presenze,
accompagnate da 55 reti.
“Con la promozione in prima
squadra, nonostante la grande
concorrenza, avevo scelto di re-
stare in biancoceleste: per me si
trattava di portare avanti un per-
corso di formazione al cospetto di
un grande team”. Una scuola e
una palestra a tutto tondo, quel-
la della Lazio: “Ogni giorno mi
serviva ad apprendere sempre di
più, cercavo di studiare tutto ciò
che i “grandi” facevano, imitavo i
loro gesti tecnici e prendevo ispi-
razione dalle loro giocate. A un
certo punto, però, ha iniziato a
mancarmi il calcio giocato: stavo
perdendo il feeling con il campo”.
Da qui la decisione di scende-
re di categoria pur di restare al
passo: direzione Terni. In Umbria
Simone guadagna, oltre che una
buona maturità calcistica, anche
28 presenze e 7 reti. Dopo una
breve parentesi di ritorno alla La-
zio e un breve periodo a Salerno,
l’attaccante tiburtino approda a
Lecce: “Si è trattato di un colpo
di fulmine, un amore a prima vi-
sta. Oltre all’esperienza calcistica
importante, l’esperienza in Puglia
ha coinciso con la scelta di an-
dare a convivere stabilmente con
la mia compagna Valeria, che ha
sempre fatto il possibile per se-
guirmi nei miei spostamenti”. In
giallorosso Simone ritrova un al-
tro mister a lui caro, Fabio Live-
rani: “Avevamo lavorato insieme
alla Ternana, era stato costruito
un bel gruppo formato da ragazzi
giovani con voglia di riscatto. Con
il Lecce ho ottenuto anche la pri-
ma promozione in Serie A, dopo
solo due anni di professionismo”.
Anche con Cremona è scattato
qualcosa di speciale: “Penso che
la trattativa non sia durata più di
una giornata: conoscevo il diret-
tore Bonato, che mi ha presenta-
to il progetto, al quale ho scelto
con piacere di aderire data la se-
rietà di questa Società”. La voglia
di riscatto ora è più forte che mai
anche all’ombra del Torrazzo:
“Forse è stato fatto meno di ciò
che realmente nello nostre corde
- conclude Palombi - ma siamo
pronti a dimostrare il nostro re-
ale valore”.
GRANDANGOLO
LE HIT DI SIMONE
LA SORELLA CALCIATRICE
“Mia sorella Claudia è calciatrice: cresciuta nel-
la Res Roma, dal 2018 veste la maglia della La-
zio Women, che sta lottando per la conquista
della Serie A. Da bambina i nostri genitori han-
no provato ad avviarla alla pallavolo, ma giocava
con i piedi...” sorride Simone.
LO STUDIO AL PRIMO POSTO
“Mamma e papà non hanno mai ceduto: la pre-
rogativa era lo studio. Ho la maturità scientifica
e sono iscritto al primo anno di Scienze Mo-
torie. Al momento sto preparando l’esame di
Anatomia e mi sto impegnando per restare al
passo con il programma di studi”.
LA CARICA DELLA MUSICA
“Ascolto sempre la stessa canzone per caricar-
mi prima di scendere in campo, ma non la dico
per scaramanzia. In questo periodo tra le mie
hit più ascoltate c’è parecchia musica italiana:
tra le mie preferenze direi che sopra a tutto
c’è Ultimo”.