Martedì 3 marzo 2020 | LO SPORT cremonese | 5
INIZIATIVE
Un calcio al bullismo
Ciofani, Crescenzi e Bonato hanno portato le loro testimonianze agli studenti dell’Aselli
di Daniela Fioni
quali vanno aggiunti una decina
di anni da calciatore professio-
nista, se oggi posso ricoprire un
ruolo di dirigente nel calcio”.
T
ornare per una matti-
na sui banchi di scuola,
come relatori e non come
studenti: così l’attaccan-
te grigiorosso Daniel Ciofani, ac-
compagnato dal nuovo acquisto
Alessandro Crescenzi e dal diret-
tore sportivo Nereo Bonato sono
saliti in cattedra, ospiti del Liceo
Scientifico “Aselli” di Cremona.
L’incontro ha visto coinvolte le
otto classi prime, per un totale
di circa duecento studenti. Tra
le prime domande per rompere il
ghiaccio, gli studenti hanno chie-
sto come si sceglie di diventare
calciatori: “È il risvolto di una
passione, non una vera e propria
scelta”, ha risposto Crescenzi.
Poi, le emozioni di crescere come
professionisti nello sport: “Il mio
più grande sogno era quello di
giocare in Serie A: sono riuscito a
portare per la prima volta la mia
famiglia a San Siro, ma non per
una partita del Milan, squadra
per la quale tifano, ma bensì per
vedere me e mio fratello Matteo
che giocavamo lì con il Frosinone”
ha proseguito Ciofani.
Sono stati trattati anche temi di
estrema attualità, come il bulli-
smo e il razzismo. “C’è qualcuno
che ha voglia di parlare di bul-
lismo? – Ciofani ha incalzato gli
studenti – Davanti a questa piaga
c’è poco da sorridere. Chi sorride
di fronte a episodi di bullismo è il
primo complice. In questi giorni
ho letto l’articolo riguardante la
storia di Flavia, la ragazza di Son-
cino. Il suo è stato un gesto eroico.
Attraverso la sua lettera denuncia
ha dimostrato una forza mora-
le che molti adulti non hanno. E
ha dimostrato che il bullismo va
combattuto con la bontà e i gesti
positivi. Ho in mente una frase di
madre Teresa: non chiamatemi se
organizzate una marcia contro la
guerra, ma chiamatemi quando
organizzerete una marcia a favo-
re della pace. Quando si parla di
bullismo vale lo stesso principio:
la cattiveria va combattuta con la
bontà. Noi stessi quando scen-
diamo in campo possiamo essere
vittime di episodi spiacevoli: tal-
volta veniamo fischiati e offesi,
Ciofani e Crescenzi nell’aula magna del Liceo Aselli intervistati dagli studenti
soprattutto da parte di adulti e
talvolta mi chiedo: che esempio
sono queste persone per i gio-
vani? – ha proseguito il numero
9 grigiorosso -. Oggi dobbiamo
fronteggiare anche il cyberbulli-
smo, che va ben oltre: è quello più
insidioso, che passa attraverso i
social e ti colpisce anche quando
sei in casa tua. Ragazzi, mi rac-
comando: isolate i bulli”. Anche
Crescenzi ha condiviso il pensie-
ro del compagno di squadra: “Mi
sembra incredibile che debbano
accadere ancora episodi di raz-
zismo negli stadi: è un male che
deve essere sradicato alla radi-
INIZIATIVA
ce, le famiglie dovrebbero essere
le prime a dare il buon esempio”.
“Giocare a calcio non significa
però mettere da parte gli studi:
dopo il diploma ho scelto un per-
corso universitario che mi ha por-
tato alla laurea in Scienze Moto-
rie. Se non avessi fatto il calciato-
re? Mi sarebbe piaciuto diventare
medico – ha proseguito Ciofani
– Siamo i primi tifosi di noi stes-
si, di conseguenza se mancano i
risultati, siamo anche i primi a
restarci male”; sempre sul mo-
mento delicato che sta passando
la squadra in campionato, gli ha
fatto eco Crescenzi: “Ho 28 anni,
penso di avere ancora tante op-
portunità per migliorarmi e degli
obiettivi da raggiungere: anche se
indosso questa maglia da poco, mi
piacerebbe aiutare questo gruppo
a risollevarsi”. “Cosa insegna una
partita? O si vince, o si impara”
ha esordito invece Bonato, che
si è presentato agli studenti con
un breve excursus relativo ai suoi
trascorsi, quando si divideva tra
gli sudi e il calcio professionistico:
“Vivevo con l’orologio sott’occhio:
dovevo conciliare gli allenamenti
alle lezioni. Ho avuto l’opportu-
nità di laurearmi in Economia e
Commercio: è grazie agli studi, ai
Sudore, sacrificio e sofferenza:
per il ds sono queste le parole
chiave: “Ho sempre amato fare il
calciatore, però questo non signi-
fica che tutto è dovuto: bisogna
guadagnarselo, tutto comporta
impegno”. Anche al direttore è
stata posta una domanda relati-
va al razzismo: “Ho assistito a un
episodio durante un Trofeo Tim a
Reggio Emilia: alcuni spettatori
hanno fatto il verso a un ragazzo
solamente perchè la sua pelle era
di un colore diverso: lo stadio ha
reagito e si è ribellato. Penso che
il genere umano sia uno solo, an-
che se con tutte le sue differenze
e le sue sfumature: l’importante è
saper valutare l’aspetto interiore
delle persone, è lì che risiedono i
veri valori”. Infine, Bonato ha ri-
sposto anche in merito all’attuali-
tà grigiorossa: “Tutte le esperien-
ze più importanti possono nasce-
re da situazioni non positive: ora
dobbiamo trovare compattezza e
riuscire a dimostrare i veri valori
del gruppo. Sono certo – ha con-
cluso il dirigente – che troveremo
la lucidità di analizzare le proble-
matiche che ci affliggono e tro-
veremo la maturità per superare
questa situazione di difficoltà”.
Grigiorossi a Cremona Solidale
Un gol con dedica speciale è stato
chiesto ieri mattina a Fabio Cera-
volo e a Michele Castagnetti: la ri-
chiesta arriva da Enrico e Sergio,
ospiti di Cremona Solidale.
I calciatori hanno fatto visita ai
due tifosi della Cremo e ad altri
ospiti della struttura: per loro au-
tografi, foto e tanti sorrisi, dal va-
lore più prezioso di mille parole.
Un’iniziativa che ancora una vol-
ta dimostra il gran cuore della
Cremonese e dei suoi calciatori,
spesso impegnati in iniziative a
sfondo sociale e umanitario.
Ceravolo e Castagnetti con il personale e gli ospiti della struttura Cremona Solidale