Lo Sport Cremonese 06 LO SPORT CREMONESE | Page 6

100 6 | LO SPORT cremonese | Venerdì 8 novembre 2019 Lo scorso 2 novembre lo “Zini” ha compiuto 100 anni. Meglio, lo stadio di “via Persico”, perché così si chiamava nell’inverno del 1919, quando venne inaugurato. Il Paese era da poco uscito dalla tragedia umana della Grande Guer- ra, in qui giorni a Parigi le forze vincitirici del conflitto ridisegnavano la geogra- fia politica d’Europa, negli Stati Uniti faceva la prima comparsa Zorro e don Luigi Sturzo chiamava a raccolta i cattolici nel suo Partito Popolare. Nel suo piccolo, però, quel- la fu una giornata storica per lo sport di Cremona. L’inizio di un legame seco- lare tra lo stadio, la città e la società sportiva che per tradizione, blasone e pas- sione più la rappresenta. Da allora lo Zini è diven- tato l’ombelico del mondo grigiorosso, la casa-rifugio di ogni suo sostenitore. "ZINI” DA UN SECOLO NACQUE COSÌ LA LEGGENDA QUANDO ZINI GIOCAVA UNA SCONFITTA ALL’ESORDIO MADRINA LA PROF LOMBARDI Dal 1924 lo stadio di via Persico è intitolato a Giovanni Zini. Pio- niere del calcio, por- tiere della Cremonese quando i colori sociali erano ancora il bian- co e il lilla, Zini difesa la porta dell’USC dal 1913 allo scoppio del- la Grande Guerra. Ri- chiamato nell’esercito proprio in seguito allo scoppio del conflitto, il portiere prestò servi- zio sul Carso come ba- relliere e trovò la mor- te proprio a causa di un’infezione contratta soccorrendo i feriti. Una dolorosa morte da cui nacque la leggenda dello “Zini” lo stadio della Cremo. Prima di trasferirsi in modo definitivo in via Persico, la Cremonese disputò i suoi primis- simi campionati su un altro terreno di gioco entrato a far parte del- la leggenda. Si tratta del campo di via San Rocco, a Porta Roma- na. È lì che l’allora formazione biancolilla disputò le partite del suo primo campiona- to ufficiale, quello del 1913-14 quando, con Zini tra i pali e Alberto- ni terminale offensivo in grado di realizzare 9 reti, conquistò la vit- toria nel girone A della Promozione Lombadia. Quel 2 novembre del 1919 la Cremonese ospita i milanesi della Juventus Italia. È la quarta giornata e nel turno precedente Ra- vani e compagni erano stati battuti dall’Inter- nazionale dei fratelli Cevenini e di Fossati. Gara subito in salita anche nel nuovissimo terreno di via Persico. Dopo prima fase inizia- le di studio, Milocco rompe gli indugi e por- ta avanti nel risultato gli ospiti. Nella ripresa è sempre la Juventus Italia ad andare a se- gno, prima sfruttando un autogol di Mainardi e poi con Cerri. La Cre- monese si consola con la vittoria della squa- dra riserve, per 4-1 sempre sui milanesi. Il nuovo terreno di gio- co, inizialmente detto Calcio Cremonese o di Porta Venezia, mi- sura 100 metri per 60 e in tribuna può ospi- tare sino a 500 perso- ne. Madrina nella ce- rimonia inaugurale è la professoressa Maria Lombardi, alla qua- le il capitano dona un bouquet floreale con i colori dell’Unione Sportiva Cremonese. Sarà la professoressa Lombardi a rompere la tradizionale bottiglia di champagne, infran- gendola contro il palo della porta. PROLOGO IN PIAZZA D’ARMI Il 16 giugno 1912 la Cremo- nese disputò il primo torneo ufficiale della sua storia: la Coppa Città di Cremona. Vi parteciparono, oltre ai futu- ri grigiorossi, Brescia, Vero- lanuova e Crema. Si giocò in piazza d’Armi e la vittoria andò al Brescia, che superò la Cremonese 2-0 in finale.