L'Installatore Italiano Feb/Mar 24 | Page 45

e note , il mondo dei progettisti è competente e abbastanza attrezzato anche grazie al lavoro svolto dai produttori . Possiamo dire che esiste una diffusa capacità di individuare le leve che permettono di installare in maniera adeguata una pompa di calore collegandola ad un impianto e a uno spazio adeguati rispetto agli obiettivi che abbiamo indicato ”.
Che cosa manca allora ? “ Ciò che manca è la capacità di ottenere e mantenere condizioni di alta efficienza , perché il mondo degli installatori e dei manutentori si trova davanti ad una svolta epocale . Veniamo da anni , anzi , da decenni di termotecnica “ facile ”, in cui l ’ energia termica era prodotta dalla combustione , con impianti sovradimensionati e relativamente semplici mentre d ’ ora in avanti avremo a che fare con una termotecnica più complessa e che richiederà una maggiore e più sofisticata competenza ”.
Una transizione dalla combustione al ciclo frigorifero . “ Una transizione non semplice , perché la combustione ha caratteristiche più facili da mantenere in efficienza , mentre un ciclo frigorifero ha maggiore articolazione di elementi e un numero di variabili da tenere sotto controllo che non solo è più consistente , ma richiede maggiore sensibilità . Mettere a punto in modo efficiente una pompa di calore significa metterla in correlazione con le condizioni ambientali di installazione e per ottenere efficienza abbiamo sottolineato più volte serve una temperatura di mandata bassa , il che significa che tutto il sistema deve essere pensato in maniera tale da generare e mantenere costantemente queste condizioni . Per rendere l ’ idea , ogni singolo grado in più di temperatura di mandata costa la perdita di un 2-3 % di rendimento ”.
Ma questo che cosa comporta ? “ Comporta sostanzialmente istruire migliaia di installatori e manutentori perché possano occuparsi di una tecnologia che fino ad oggi hanno ignorato . Il ciclo frigorifero è alla base della pompa di calore e non può essere ignorata la sua specificità che peraltro sarà il segno caratteristico dell ’ impianto di riscaldamento e raffrescamento decarbonizzato del futuro , un segno caratteristico che ha le sue regole e le sue variabili , più complesse e comunque diverse da quelle della combustione di gas ”.
Non dovranno cambiare solo gli impianti , ma anche gli uomini . “ Chi ha gestito finora la materia del riscaldamento dovrà attrezzarsi di competenze differenti , di una strumentazione differente , di criteri di lavoro differenti . Dovrà saper gestire fattori come la pressione , la tenuta , gli elementi di scambio . Non sono materie difficili , ma nuove per una quota larghissima , maggioritaria di tecnici che dovranno tornare sui banchi di scuola ”.
Anche per ragioni legate alla questione ambientale … “ Sicuramente : il tema delle emissioni da combustione e del loro contenimento sarà sostituito dal tema delle emissioni da circuito frigorifero , più impattanti se parliamo di refrigeranti fluorurati e delicate se parliamo di refrigeranti infiammabili ”.
Insomma ok la pompa di calore , ma il lavoro è appena cominciato “ Come sempre in ogni transizione : non basta un prodotto , serve un sistema di sensibilità , competenze , infrastrutture e metodi . Vediamo di costruirlo ”.
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