UN ULTERIORE ASPETTO POSITIVO DELL ’ INTRODUZIONE DI UNA POMPA DI CALORE IN IMPIANTO ESISTENTE È IL SALTO DI CLASSE ENERGETICA A PARITÀ DI ALTRE CONDIZIONI
PROGETTAZIONE
UN ULTERIORE ASPETTO POSITIVO DELL ’ INTRODUZIONE DI UNA POMPA DI CALORE IN IMPIANTO ESISTENTE È IL SALTO DI CLASSE ENERGETICA A PARITÀ DI ALTRE CONDIZIONI
sovradimensionamenti che comporterebbero aspetti negativi .
Nel nostro edificio campione abbiamo i seguenti carichi termici ( v . figure 2 / 1 , 2 / 2 , 2 / 3 ):
• PADOVA ( Zona Climatica E ; temperatura esterna di progetto -5 ° C ) – Carico termico invernale 8,5 kWtermici
• ROMA ( Zona Climatica D ; temperatura esterna di progetto 0 ° C ) – Carico termico invernale 6,6 kWtermici
• PALERMO ( Zona Climatica B ; temperatura esterna di progetto 5 ° C ) – Carico termico invernale 4,9 kWtermici
Facendo riferimento ai dati tecnici prestazionali di una pompa di calore commerciale aria / acqua con fluido frigorifero naturale come il Propano ( R290 ) di produzione la scelta delle taglie è la seguente :
PADOVA
• Temperatura esterna di progetto di riferimento per la pompa di calore : 2 ° C
• Carico termico invernale ( che coincide con le potenzialità dei corpi scaldanti ): 8,5 kWtermici
• Modello della pompa di calore monofase con inverter
• Potenzialità resa massima a 2 ° C con acqua in uscita a 65 ° C : 9,76 kWtermici
• COP : 2,05
ROMA
• Temperatura esterna di progetto di riferimento per la pompa di calore ( interpolazione ): 5 ° C
• Carico termico invernale ( che coincide con le potenzialità dei corpi scaldanti ): 6,6 kWtermici
• Modello della pompa di calore monofase con inverter
• Potenzialità resa massima a 5 ° C con acqua in uscita a 65 ° C : 6,85 kWtermici
• COP : 1,97
PALERMO
• Temperatura esterna di progetto di riferimento per la pompa di calore : 7 ° C
• Carico termico invernale ( che coincide con le potenzialità dei corpi scaldanti ): 4,9 kWtermici
• Modello della pompa di calore monofase con inverter
• Potenzialità Resa massima a 7 ° C con acqua in uscita a 65 ° C : 7,3 kWtermici
• COP : 2,34
Ovviamente il COP scende a valori quasi “ limite ” se si vuole avere un margine di convenienza economica rispetto al gas metano . Rimane da verificare se i corpi scaldanti installati sono sufficienti . Con acqua di immissione ai corpi scaldanti di 65 ° C il nostro ΔTR vale 40 K e la resa del corpo scaldante scende a 140 Wt . Avremo quindi che il nuovo numero di elementi dovrebbe essere , sempre facendo riferimento alla temperatura esterna di progetto , di :
• Padova 60 elementi
• Roma 47 elementi
• Palermo
35 elementi Questi nuovi valori porterebbero a modificare in aumento il numero di elementi e a “ stravolgere ” una qualsivoglia proposta di fattibilità . Si potrebbe portare la temperatura dell ’ acqua di immissione ai corpi scaldanti a un valore di 70 ° C raggiungendo un ΔTR di 45 K ma il COP , di poco superiore all ’ unità , crollerebbe ulteriormente , compromettendo un eventuale verifica di natura economica di confronto con il gas metano . Si potrebbe anche pensare di usare un salto termico dell ’ acqua di alimentazione del corpo scaldante di 5 K ( che coincide con il salto termico nominale della pompa di calore lato sorgente calda ); questo porterebbe il ΔTR di 47,5 K ma obbligherebbe a effettuare una verifica sulle dimensioni delle tubazioni di alimentazione del corpo scaldante , solitamente calcolate con un salto termico di 10 K e 15 K , con portata di due o tre volte inferiore ! Si deve ragionare diversamente tenendo conto che , nella realtà , la temperatura esterna di progetto viene raggiunta per pochi “ giorni / anno ” e che , tendenzialmente , l ’ attuale situazione climatica tende ad abbassare questo valore . Quindi , considerando che il valore del carico termico in-
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