PROGETTAZIONE
• PADOVA ( Zona Climatica E / Temp Esterna di Progetto di -5 ° C ) – Carico Termico Invernale 8,5 kW termici ( A titolo di paragone , il medesimo edifico realizzato secondo i moderni criteri costruttivi , avrebbe avuto un carico termico invernale di 4,4 KWtermici raggiungendo una classe energetica A ++++)
• ROMA ( Zona Climatica D / Temp Esterna di Progetto di 0 ° C ) – Carico Termico Invernale 6,6 kW termici
• PALERMO ( Zona Climatica B / Temp Esterna di Progetto di 5 ° C ) – Carico Termico Invernale 4,9 kW termici
CALCOLO CORPI SCALDANTI IN ALLUMINIO PRESSOFUSO Aldilà delle ripartizioni interne dell ’ edificio preso in esame , che hanno un ’ influenza quasi nulla per l ’ obbiettivo prefissato , per semplificare possiamo pensare di prevedere un corpo scaldante unico . Per il calcolo dell ’ e- missione termica nominale standard bisogna , in questo caso , considerare la vecchia norma UNI 6514 / 69 e 87 , oggi sostituita dalla norma UNI EN 442-2 del 2004 . La differenza è che nella prima norma i corpi scaldanti venivano scelti con ΔTR 60 K , mentre attualmente si usa un ΔTR 50 K . Per ΔTR si intende l ’ equazione : ΔTR = Tm + Tr / 2 – Ta dove :
• Tm è la temperatura di ingresso al corpo scaldante
• Tr è la temperatura di uscita dal corpo scaldante
• Ta è la temperatura ambiente dell ’ edificio ( per legge impostata a 20 ° C )
Negli anni ’ 80 le temperature di ingresso e uscita sui corpi scaldanti erano generalmente stabilite rispettivamente in 85 ° C e 75 ° C ; con la norma UNI EN 442-2 del 2004 esse sono di 75 ° C e 65 ° C . Quindi , a parità di carico termico da soddisfare , la scelta del corpo scaldante con ΔTR 60 K risulta avere una potenza termica sempre superiore all ’ attuale standard con ΔTR 50 K . Il calcolo degli elementi del corpo scaldante unico necessario a coprire il carico termico di Padova , Roma e Palermo risulterebbe quindi , immaginando di usare un classico radiatore in alluminio con un valore di
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