LIBERAMENTELIBRANDO Le bertoniane. | Page 23

Gabriele Falco con il ruvido Le bertoniane Edizioni Cinque Terre mandricchione pòrtogli da un’altra giovanetta e, tutto soddisfatto, si era diretto all’ombra di una quercia enorme, sedendosi sopra un tronco che fin dalla mattina aveva trascinato lì con l’asino, per stare comodo al momento di mangiare. Poi, sempre blaterando e motteggiando allegramente ora questa ora l’altra ragazza, si era rimesso addosso l’inseparabile canottiera di lana, perché gli asciugava il sudore e lo proteggeva dalle correnti d’aria; e si era coperto nuovamente la testa con quell’enorme fazzolettone a quadri rossi, annodandone le cocche del davanti e del di dietro. <>, aveva gridato, brandendo la forchetta che gli era stata porta insieme a un bel piatto di bucatini alla trescatora che mettevano voglia solo a guardarli, così rossi di sugo com’erano e con quei bei pezzi di carne di papera muta e di pecora che spuntavano qua e là. Eh, quando si trattava di portare da mangiare ai trescatori non si facevano economie! Il mangiare doveva essere buono e abbondante. E neanche il vino buono doveva mancare! La gente, dopo una faticata come quella della tresca, aveva bisogno di mangiare e bere come si faceva nei giorni di festa, se no... <