LIBERAMENTELIBRANDO La licenza | Page 19

«Allora, la vogliamo proprio mettere questa bottega, Sistì? Bravo, bravo; hai fatto proprio una bella pensata». Uscì tutto contento e con l’animo rasserenato. Nella mente gli si disegnavano tante scene di un futuro che ora gli sembrava meno irrealizzabile di prima. Si vedeva insieme alla moglie mentre erano seduti comodamente sul divano di un elegante salotto, a guardare la televisione; che i figli ora cominciavano a chiedergli con sempre più insistenza. Si vedeva circondato da bei mobili e altri begli oggetti che rendono la vita di una famiglia più comoda e piacevole. Immaginava la casa sua come quella dei signori, uguale a quella che aveva visto in città quando era andato con i muratori di Mastro Alfredo, subito dopo la guerra. Tutto quel lusso, allora, gli aveva impressionato la mente di ragazzo. Fin da quel momento aveva promesso a se stesso che un giorno sarebbe riuscito a farsi una casa come quella. Vedeva la moglie fare finalmente la signora così come gli aveva promesso quando l’aveva sposata. Vedeva i figli già grandi e con un titolo di studio alto. Li vedeva felici, rispettati e pieni di gratitudine per i genitori che gli avevano permesso di studiare e di diventare degli stimati professionisti. Li vedeva sposati e immaginava di coccolare sulle ginocchia nipotini sani, belli e con le guance paffute e bianche e rosse come le mele. E si sentiva inorgoglito, al pensiero che avrebbe ridato alla famiglia quel prestigio che aveva avuto fino a quando era morto il padre. Tante persone anziane gli avevano continuamente raccontato di come la famiglia sua fosse stata florida e di come il padre fosse benvoluto e stimato da tutti, per l’o18