LIBERAMENTELIBRANDO La licenza | Page 18

Il voto, a ogni modo, non l’avrebbe dato mai a un’altra lista, perché aveva simpatizzato da sempre per lo stesso partito del sindaco. Gli uomini erano una cosa, l’idea politica un’altra. Senza contare, per di più, che chi si era presa la briga, in quell’occasione, di formare una lista d’opposizione, non valeva niente. Che potevano fare di buono questi altri candidati, visto che non avevano nemmeno un programma preciso, se non quello di sostituire al Comune i vecchi amministratori? Più che fare politica, anzi, essi erano andati mettendo solo zizzania, con quelle loro bocche aperte, buone soltanto a dire male del prossimo. Molti erano stati fino ad allora amiconi del sindaco. Ma siccome quell’altro malfatto non li aveva accontentati nelle continue richieste loro (posti per se stessi e i parenti, assegnazione di appalti e via dicendo), ecco che per fargliela pagare gli si erano rivoltati contro. Certo che ci voleva una bella faccia tosta! Lui non avrebbe mai votato per questi uomini dappoco, che non se ne importavano niente del paese e miravano solo a fare lo sgambetto a don Mimì. Le sole cose che avevano fatto negli ultimi tempi erano stati ricorsi e denunce per ogni scemenza. Le elezioni si erano concluse con la vittoria di don Mimì e con un nuovo voltafaccia di chi gli si era messo contro. Tutto era passato. Anche i mesi di dubbio. Perciò Sistino si avviò fiducioso verso il Comune. Non avrebbero rifiutato la licenza a uno così bisognoso di lavorare come lui. Lo accolse il segretario in persona, tutto ossequioso e cerimonioso. 17