L'Artigianato Informa Maggio 2014 | Seite 2

 zione, in quanto consiste esclusivamente nello smistamento delle telefonate. La prestazione svolta invece dagli operatori di call center è sicuramente una prestazione più articolata in quanto si inserisce normalmente nell’ambito di un servizio o di una attività promozionale o di vendita da parte dell’impresa. Ciò peraltro è esplicitamente confermato dal Legislatore laddove ammette il ricorso a contratti di collaborazione a progetto per attività di call center out bound quando trattasi di “attività di vendita diretta di beni e di servizi” (art. 61, D.Lgs. n. 276/2003). Il semplice utilizzo dello strumento telefonico non sembra quindi consentire la richiesta equiparazione delle categorie in questione. Resta ferma la possibilità di instaurare un rapporto di lavoro di natura intermittente anche per tali attività laddove il lavoratore sia in possesso dei requisiti anagrafici di cui all’art. 34 citato o qualora ciò sia previsto dalla contrattazione collettiva». Ministero del Lavoro Aumenta l’azione di contrasto alla precarietà Con un comunicato stampa di data 1° aprile c.a. il Ministero del Lavoro ha comunicato le azioni intraprese per evitare che il ricorso a contratti di collaborazione a progetto o a partite IVA venga fatto per mascherare un rapporto di lavoro subordinato. Importante azione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per contrastare l’adozione di rapporti di lavoro di tipo flessibile per mascherare dei veri e propri rapporti di lavoro subordinato. Nell’ambito delle iniziative di contrasto al lavoro irregolare il Ministero intensificherà l’azione di contrasto alla precarietà e al ricorso improprio ad alcune tipologie contrattuali, in particolare i contratti di collaborazione a progetto e le partite IVA, che tendono ad essere utilizzati per evitare una vera assunzione con rapporto di lavoro subordinato. Il datore di lavoro in questo modo sfugge agli obblighi previdenziali e assistenziali verso il lavoratore che viene quindi a trovarsi in condizioni di precarietà, con scarse tutele e pressoché inesistenti prospettive di stabilizzazione. È stato inoltre costituito un gruppo di lavoro per valutare l’eventuale esigenza di semplificazioni e revisioni normative, prevedendo l’attivazione di un confronto in merito con tutte le parti interessate. Tali azioni sono giustific