maggio 2014
INFORMA
Inserto a L’Artigianato, mensile dell’Associazione Artigiani
e Piccole Imprese della Provincia di Trento
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AREA LAVORO
Lavoro intermittente e personale
delle aziende funebri
La Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con interpello n. 9
del 25 marzo 2014, ha risposto a un quesito del Consiglio
Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, in merito alla possibilità di instaurare rapporti di lavoro di natura intermittente in relazione alla figure dei necrofori e dei
portantini addetti ai servizi funebri.
In particolare, l’istante chiede se il suddetto personale,
impiegato presso aziende operanti nello specifico settore,
possa essere assimilato alle categorie degli “operai addobbatori o apparatori per cerimonie civili o religiose”, indicate al n. 46 della tabella allegata al R.D. n. 2657/1923,
così come richiamata dall’art. 40, D.Lgs. n. 276/2003 e
dal D.M. 23 ottobre 2004 di questo Ministero.
La risposta in sintesi:
«...Dalla lettura del n. 46 della tabella allegata al R.D. n.
2657/1923, tra le attività a carattere discontinuo con riferimento alle quali è possibile stipulare contratti di la-
voro intermittente risulta contemplata, come anticipato
dall’istante, quella espletata dagli “operai addobbatori o
apparatori per cerimonie civili o religiose”, comprensiva
dunque di tutte le prestazioni strumentali alla preparazione e allo svolgimento delle celebrazioni civili e dei riti
religiosi.
Sulla base di tale nozione, non sembra possa negarsi una
equiparazione tra tali figure e quelle dei necrofori e portantini impiegati dalle aziende di servizio funebre nelle
attività preliminari ed esecutive del trasporto, della cerimonia e della connessa sepoltura.
Pertanto, in risposta alla questione sollevata si può ritenere che, a prescindere dai requisiti anagrafici e oggettivi di cui all’art. 34 del D.Lgs. n. 276/2003, la tipologia
di contratto di lavoro intermittente sia configurabile anche nei confronti delle categorie richiamate dall’interpellante, in quanto rientranti nell’ambito delle figure declinate al n. 46 della tabella allegata al citato R.D.».
Lavoro intermittente
e addetto call-center
La Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con interpello n. 10
del 25 marzo 2014, ha risposto a un quesito del Consiglio
Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, in merito al possibile utilizzo della tipologia contrattuale del lavoro intermittente in relazione al personale addetto alle
attività di call center in bound e/o out bound, operando
un rinvio alle figure degli “addetti ai centralini telefonici
privati”, contemplate al n. 12 della tabella allegata al R.D.
n. 2657/1923, così come richiamata dall’art. 40, D.Lgs.
n. 276/2003 e dal D.M. 23 ottobre 2004 di questo Ministero.
La risposta in sintesi:
«...Le figure richiamate genericamente dall’interpellante
non sembrano equiparabili a quelle indicate al n. 12 della tabella citata.
Va infatti evidenziato che l’attività degli “addetti ai centralini telefonici privati” ha una sua specifica connota-
Anno LXV
N. 5
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Maggio 2014
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