la stella verde climate fiction - guerre del cambiamento climatico | Page 33

Il colonnello dell’esercito gengiskano sottolineò il fatto che se l’obiettivo degli aggressors era la Siberia, una diversione strategica ed Ovest avrebbe fatto comodo alle imperiali forze gengiskane popolari di terra, dato che ci sarebbe stato un impegno di truppe NATO nell’area del mediterraneo, riducendo il numero di nemici da fronteggiare per la coalizione degli aggressors. Intervennero poi i colonnelli sumerici e rakistani, i quali 33 collegialmente sottolinearono il fatto che se l’elefante non fosse stato tolto dal campo di gioco prima dell’az ione, sarebbe stato utile disporre di un ombrello di DF31 presenti nelle aree dei protettorati gengiskani in Africa. Inoltre, a loro dire, appariva vitale interdire l’accesso all’oceano indiano a forze nemiche di superficie per rendere efficace il blocco energetico e ridurre il numero dei defenders. Il “Mao class destroyer” aveva tutte la capabilities per bloccare sia il capo di buona Speranza, quanto parte delle rotte intorno all’Australia. Per le minacce subacquee avrebbero dovuto pianificare un altro tipo di difesa. Tuttavia faceva notare il co lonnello Raq, che erano limitati i mezzi sottomarini che sulla WWIII a prima restrizione i defenders avrebbero potuto dispiegare nell’oceano Indiano!. E la maggioranza di questi sarebbero stati dispiegati nella battaglia per Kalinka, dato che le forze navali di superficie europee non vi avrebbero potuto operare!. Riprese la paro la il co lonello Shao che come un fiume in piena, si lanciò in una seconda esposizione, non avendo terminato il suo intervento nei due minuti secchi di presentazione. Shao aveva studiato l’esperienza statunitense circa l’A5 Vigilante, il mezzo era un bombardiere bimotore imbarcato che fu prevalentemente impiegato dall’Us Navy in ruoli di ricognizione e guerra elettronica.